lunedì 13 settembre 2010

"Aspetto chiunque voglia venire da me, per parlarmi" di Pier Paolo Pasolini


Aspetto chiunque voglia venire da me, per parlarmi.
Come sarei contento di starlo a sentire.
Purché io possa avere in mano delle armi
anche le più inutili e inoffensive
sarei capace di qualsiasi bassezza, magari anche di farmi
spia, fascista o sacrestano: all'idea di morire,
è vero, ci si abitua, ma qualcosa che intanto calmi
è ciò che più si desidera, in queste rive
che riappaiono come per un improvviso risveglio.
Che cosa mi calma? Qualche piccola e logica illusione.
Pur di non sapere di averVi perso, è meglio
sperare in un miracolo, mio Signore e Padrone;
"Oh, sventura come sei verbosa", è, se volete saperlo,
un verso di Shakespeare; per non parlare di Platone.

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