sabato 4 settembre 2010

Considerazioni libere (159): a proposito di concorsi e di bellezza....

Due giorni fa i giornali e i telegiornali hanno riportatato, con una certa evidenza, la notizia che un barista di Tezze sul Brenta ha cercato di organizzare un concorso di bellezza, mettendo in palio un posto di lavoro come cameriera, con contratto a chiamata. Giustamente la Cgil di Vicenza e del Veneto ha stigmatizzato questo comportamento. Riporto il comunicato del sindacato.
Fermatelo, perché questa iniziativa celebra, in un rito da osteria, la svalorizzazione delle persone e del lavoro, i cui segnali stanno emergendo sempre più frequenti nelle nostre comunità.
Fermatelo, perché toglie dignità alle donne, che per soddisfare l’aspirazione ad un lavoro devono passare per la mercificazione del proprio corpo, costrette a sottoporsi a cerimoniali avvilenti, tanto più se questo lavoro l’hanno perso, schiacciate della crisi.
Fermatelo perché il lavoro è cosa nobile e deve vedere prima di tutto premiate le professionalità e le competenze, anche di una ragazza che serve al bar.
Fermatelo perché non si può sbandierare, come fa il gestore del locale, il fatto che “ogni sei mesi si ripeterà il concorso” per assumere un’altra ragazza "in aggiunta" (il che non comporta particolari impegni per il titolare che, usando il lavoro a chiamata, può far lavorare il dipendente solo quando gli fa comodo) "o in sostituzione dell’altra", che può essere tranquillamente mollata (magari vox populi, se non è compiacente coi clienti?) alla stregua di una lavoratrice usa e getta.

Concordo pienamente con queste parole, ma ho trovato francamente ipocriti molti dei commenti che hanno accompagnato la notizia, i giudizi dei vari opinionisti che hanno ripetuto che la bellezza non è tutto. Chi si sdegna così a buon mercato evidentemente non ha mai scorso - o almeno non l'ha fatto recentemente - gli annunci delle offerte di lavoro. Chi lo fa tutti i giorni, come succede a me da qualche tempo, vede che la realtà del mondo del lavoro è molto simile a quel concorso di Tezze. Il requisito della "bella presenza" e la richiesta di inviare, insieme al curriculum, una fotografia - magari due, una del viso e una a figura intera - accompagnano moltissime offerte, al di là di quello che è il profilo richiesto.
Ho già avuto modo di parlare - nella "considerazione" nr. 9, per la precisione, scritta quasi un anno fa - di un annuncio in cui si ricercava per uno studio professionale di Bologna un'architetto o un'ingegnere "bella presenza", senza ulteriori specifiche su specializzazioni o esperienza.
I telegiornali hanno giustamente criticato il barista di Tezze, ma quali criteri utilizza un qualsiasi direttore di testata per scegliere le giornaliste che conducono gli stessi telegiornali?
Io non ho nessun pregiudizio verso le donne belle, ho lavorato con donne capaci e intelligenti belle e meno belle, così come ho lavorato con donne capaci e intelligenti bionde e brune. Trovo profondamente ingiusto valutare una donna per il suo aspetto, eppure il barista di Tezze non è certo l'unico a comportarsi in questa maniera. C'è un malcostume prevalente, nel mondo dello spettacolo, nella politica, perfino nello sport, per cui una donna bella ha maggiori occasioni di emergere, di far vedere quello che vale.
Non è una bella società quella che ragiona in questo modo.

p.s. Vi invito a leggere l'intervista che la Presidente della Repubblica finlandese ha rilasciato al Corriere, in vista del suo prossimo viaggio in Italia. Newsweek ha stilato una classifica, secondo cui la Finlandia è il paese al mondo in cui si vive meglio. Sarà un caso, ma in Finlandia le donne votano dal 1906 e attualmente sono donne, oltre alla Presidente, il premier e 11 dei 20 ministri.

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