lunedì 5 settembre 2011

da "Romolo il Grande" di Friedrich Dürrenmatt

Giulia
E va bene. Perché non dovrei riconoscere la verità? Possiamo anche parlarci sinceramente. E' vero, io sono ambiziosa. Per me non esiste al mondo altro che il concetto dell'impero. Dopotutto, l'ultimo grande imperatore, Giuliano, era il mio proavo, ed è una cosa di cui vado fiera. E tu che cosa sei, invece? Niente altro che il figlio di un patrizio squattrinato. Ma anche tu sei ambizioso, evidentemente, altrimenti non saresti riuscito a diventare imperatore di un impero universale, ma saresti rimasto lo sconosciuto, la nullità che eri un tempo.

Romolo
Non è stata l'ambizione che mi ha spinto a conquistare il trono, ma la necessità. Quello che per te era il fine, per me non è stato che un mezzo. Se son diventato imperatore è stato soltanto per concretare la mia concezione politica.

Giulia
Una concezione politica, tu? E quando mai ne hai avuta una? Nei vent'anni del tuo regno non hai fatto altro che mangiare, bere, dormire, leggere e allevar polli. Non hai mai varcato il cancello di questa villa, non ti sei mai recato nella tua capitale, e le finanze dell'impero sono così completamente esauste che d'ora in poi dovremo vivere come due pezzenti. L'unica tua abilità consiste nello sconfiggere con la tua ironia ogni pensiero che miri ad abolirti. Ma che tu pretenda di esserti basato su di una concezione politica è un'incredibile menzogna. Perfino nella megalomania di Nerone e nella pazzia di Caligola c'era più senso politico che nella tua passione per le galline. L'unica tua concezione è la tua pigrizia!

Romolo
Proprio così. La mia concezione politica è di non far nulla.

Giulia
Ma per questo non avevi mica bisogno di diventare imperatore.

Romolo
Al contrario: solo da imperatore la mia inazione poteva avere un senso. Se un privato poltrisce, ciò non ha alcun effetto politico.

Giulia
E invece se è l'imperatore che poltrisce, è tutto lo Stato che è minacciato.

Romolo
Ecco, vedi.

Giulia
Che vuoi dire?

Romolo
Che finalmente sei arrivata a capire il motivo della mia pigrizia.

Giulia
Ma è assurdo! Nessuno può negare la necessità dello Stato!

Romolo
E io non nego la necessità dello Stato, ma solo la necessità del nostro Stato. Col tempo, esso era divenuto un impero universale e cioè un organismo che praticava apertamente l'assassinio, il saccheggio, l'oppressione, la rapina a spese degli altri popoli, finché non son venuto io.

Giulia
Se questo è quel che pensi dell'impero romano, non capisco proprio perché sei voluto diventare imperatore.

Romolo
E' da secoli ormai che l'impero romano continua a esistere soltanto perché c'è ancora un imperatore. Per liquidare l'impero non avevo dunque altra scelta che quella di diventare imperatore.

Giulia
Sei pazzo. Oppure è tutto il resto del mondo che è pazzo.

Romolo
Ho scelto questa seconda alternativa.

1 commento:

  1. potrebbe essere una metafora di un'attuale fine di un impero... solo che oggi c'è meno dignità e meno filosofia nel concettualizzare e teorizzare la necessità di questa fine...

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