sabato 15 ottobre 2011

"Edipo" di Henry Moonlock


Non giudicare felice nessuno finché non è morto
mi disse la sfinge prima di cercare
e trovare la morte
solo perché le avevo detto che ero io
quello che lei cercava

io non capii
pensai che fosse il suo ultimo enigma
e che per sempre mi volesse consegnare
al destino di chi intuisce
senza mai averne la prova
che ditro le cose si muove un demone
che ci fa essere ciò che siamo

da quel giorno
molto ho amato e molto ho odiato
ho mentito tradito urlato le mie verità
come se fossi giuda che consegna
alla storia il maestro
perché non sa cosa farsene
né della storia né del maestro
e gli restano solo trenta denari
per pagarsi la sua morte

ho fatto a meno della sapienza
ho fatto a meno della stoltezza
ho fatto a meno di tutto ciò
che può dare felicità e dolore

Ma a modo mio anch'io ho sofferto
e anch'io sono stato felice

Ma di notte quando l'insonnia
ti fa scoprire che in cielo ci sono la luna
e le stelle e che dei sogni di cui fai a meno
non puoi fare a meno
ricordo ciò che mi disse la sfinge
il giorno della sua morte

mi chiedo se lei fosse felice
se domani lo sarò di nuovo anch'io

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