venerdì 12 luglio 2013

da "Ho un nome musicale" di Iman Mersal


Pensavo di intitolarmi la nostra via
a condizione che le nostre case venissero ampliate
e che venissero costruite stanze segrete
affinché i miei amici potessero fumare a letto
senza essere visti dai fratelli maggiori.
Dopo aver abbattuto i soffitti per alleggerire le pareti
e avere tolto le scarpe delle nonne defunte, i vasi
e le scatole vuote che le madri hanno estratto dalla vita
dopo avere a lungo servito in altre strade.
È anche possibile colorare le porte d'arancione
come simbolo di gioia…
e aprire dei fori affinché ciascuno
possa osservare le famiglie numerose
cosicché nessuno possa sentirsi più solo nella nostra strada.
"Gli esperimenti storici
sono frutto di grandi menti".
Così mi descriverebbero i passanti
mentre passeggiano sul bianco marciapiede
della strada che reca il mio nome.

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