martedì 7 gennaio 2014

"Stretti in una scansia fissata al muro" di Roberto Roversi


per Zaira e per i tanti anni che passeremo ancora insieme... 

Stretti in una scansia fissata al muro
di una biblioteca proprietà di un cardinale
libri rari inglesi nel silenzio
di una città italiana
si scontrano: Cos'è la polvere del tempo?
gli occhi di un saggio che strisciano sul foglio
come una formica?
è la polvere bianca portata da un fiore?
è un rapido bagliore?
Omero fu più vecchio di Esiodo
scrive Gellio
allora il tempo è la vecchiezza di Omero
o la giovinezza di Esiodo?
Il mio foglio è più vecchio del tuo grida un libro,
tu siedi fra il sonno della pergamena
come il cane fra il gregge
io resisto in piedi (vedi) e ho
la spada in mano corpi tipografici forbiti e
xilografici segnali che mi circondano a difesa.
Basta un lampo a ridurre in cenere la nostra memoria
ma tu non conosci la pazienza dell'attesa
mentre per me tomo antico inglese
anche il sonno di un bambino
se lo saprò aspettare
diventa una veloce ala dell'alba
sogno sorpresa scoperta verde del mondo
più della scienza canuta
più del mio lento invecchiare
quando gocciava miele

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