lunedì 28 luglio 2014

da "Gli ultimi giorni dell'umanità" (atto I, scena V) di Karl Kraus

Conte Leopold Franz Rudolf Ernest Vinzenz Innocenz Maria
L'ultimatum è stato superbo! Finalmente! Finalmente!
Barone Eduard Alois Josef Ottokar Ignazius Eusebius Maria
Foudroyant! Ma per un pelo l'avrebbero accettato.
Conte
Mi avrebbe fatto venire una rabbia di quelle! Per fortuna avevamo quei due piccoli punti, la nostra inchiesta su territorio serbo e così... be', questa poi non l'hanno digerita. ora possono incolpare solo se stessi, i serbi.
Barone
Se ci si pensa bene - per quei due piccoli punti - per una simile quisquilia è scoppiata la guerra mondiale! Da morire dal ridere, a pensarci.
Conte
Ma non potevamo rinunciare a esigerli, quei due punti. Perché si sono incaponiti, i serbi, a non accettare quei due piccoli punti?
Barone
Be', era evidente fin dall'inizio che non li avrebbero accettati.
Conte
E questo noi già lo sapevamo. Eh, Poldi Berchtold è qualcuno, non c'è nulla da fare, e nella buona società sono tutti d'accordo. E' enorme! Ti dico... un'esaltazione! Finalmente, finalmente! Non era proprio più sopportabile. A ogni passo eri handicappato. Ora sarà un'altra vita! Quest'inverno, appena finita la guerra, mi faccio la Riviera.
[...]
Barone
E quando credi che ci sarà la pace?
Conte
Tra due settimane, al masismo tre, credo.
[...]
Barone
Sei sempre stato un ottimista da matti.
Conte
E va bene, allora quando?
Barone
Prima di due o tre mesi non se ne parla. Vedrai. Se tutto va bene, fra due. Ma deve andare tutto molto bene, caro mio!
Conte
No, ma allora, scusa, voglio dire... sarebbe una noia mortale. Ah sarebbe proprio charmant! No, non funzionerebbe, se non altro per il problema alimentare. Be', non crederai mica che quest'affare delle restrizioni alimentari potrà durare? Perfino da Demel coinciano già con la storia che bisogna tener duro... ah, charmant come situazione... già ci si restringe come si può, ma a lungo andare... E' ridicolo, non è possibile! O credi davvero?
Barone
Tu lo sai come la penso. Il paese non mi dà nessun affidamento. In fin dei conti, non siamo dei crucchi, anche se siamo costretti a metterci... Soltanto ieri parlavo con Putzo Wurmbrand, sai quello che sta con la Maritschl Palffy, è il braccio destro di Krobatin, dunque un patriota coi fiocchi - be', quando si comincia una guerra difensiva, dice lui - sai quello ci si incaponisce proprio, con la guerra difensiva...
Conte
Ma scusa - perché, non si tratta forse di una guerra difensiva? E piantala, sei proprio un arcidisfattista! E lo stato di necessità, te lo sei dimenticato, lo stato di necessità in cui ci trovavamo, e che siamo stati soi disant costretti a colpire per primi per via del prestigio e quindi - un momento, abbi pazienza... scusa, hai dimentica l'accerchiamento? Solo ieri parlavo con Fipsi Schaffgotsch, sai, quello che ha sposato uan Beligard, un po' scemo, tu lo conosci, ma tanto simpatico - dunque, che stavo dicendo... ah sì, dunque non siamo forse stati costretti a farci attaccare dai serbi a Temes-Kubin, per...?
Barone
Come?
Conte
Come? Vai, non fare il finto tonto... tu per primo sai benissimo che un attacco serbo a Temes-Kubin era necessario... voglio dire, dovevamo per forza colpire per primi...
[...]
Barone
Ma certo, e chi ha detto niente? Lo sai bene che fin dal principio proprio io sono stato per la prova di forza, nota bene, purché sia l'ultima. Come la chiamano non me ne importa un fico. "Guerra dfensiva" mi suona quasi come se ci dovesse in un certo modo giustificare. La guerra è la guerra, dico io.
[...]
Barone
Senti, fuori oggi c'è un sole... una meraviglia!
Conte (apre una busta dell'agenzia stampa e legge)
Leopoli è ancora in mani nostre...
Barone 
Che altro vuoi!
Conte
Allora, Poldi Berchtold, capisci (mormorando le altre parole del dispaccio) ... rioccupata... oh Dio, sempre la stessa storia... agassant... roba da far venire la nausea (appallottola il dispaccio) ... che volevo dire... più considero la situazione... tutto sommato... oggi si potrebbe andare a cena fuori con la Steffi.

Nessun commento:

Posta un commento