martedì 29 dicembre 2015

Verba volant (236): coperta...

Coperta, sost. f.

Un'indispensabile premessa per i miei lettori che non conoscono Parma. La Pilotta è l'unica parte ancora conservata del vasto complesso di edifici che costituivano il palazzo ducale, in particolare gli spazi di servizio dove si trovavano le stalle, le scuderie, le abitazioni della servitù, e che delimitavano alcuni cortili, in uno dei quali si giocava appunto la pelota. Attualmente è la sede di alcuni importanti musei e della biblioteca civica; inoltre ospita lo splendido Teatro Farnese, un gioiello poco conosciuto del nostro paese, che vi invito a visitare.
Nella Pilotta trovano rifugio i senzatetto della città. Di giorno si disperdono per le vie e le piazze di Parma e noi non li vediamo, o almeno possiamo fare finta di non vederli. Ma di notte, specialmente durante le rigide e nebbiose notti invernali padane, quei portici - tra i pochissimi della nostra città - offrono loro un riparo di fortuna, ma almeno sicuro, anche perché quell'area è sorvegliata dalle telecamere. Qualche giorno fa, un po' prima delle feste, gli agenti della polizia municipale hanno raccolto e portato via le coperte che i senzatetto avevano utilizzato la notte precedente e che avrebbero usato quella successiva, perché quelle coperte abbandonate offendevano il decoro della città. È vero, quelle coperte - donate ai senzatetto da alcune associazioni cittadine - effettivamente sono brutte, sporche, e offrono una pessima immagine ai cittadini e ai turisti che passano ogni giorno per la Pilotta. Non voglio sembrare più buono di quanto sia: anche a me quelle coperte danno fastidio, ne sento la puzza quando ci passo accanto, e penso anche che qualcuna di quelle persone in fondo meriti quello che gli è capitato e che la colpa non sia sempre del destino cinico e baro. 
In questi giorni la decisione della polizia municipale è stata criticata da più parti - almeno in pubblico - perché certe cose a Natale, quando tutti facciamo finta di essere più buoni, non si fanno - meglio farle dopo il 6 gennaio, quando siamo liberi di essere stronzi - e soprattutto perché così si può criticare un'amministrazione comunale che non piace (e che personalmente non mi sta neppure antipatica, anzi). Naturalmente in tanti - ovviamente in privato - hanno pensato che la polizia municipale abbia fatto bene a fare quello che ha fatto e che anzi avrebbe dovuto fare di più. A molti di quelli che in questi giorni hanno deplorato l'azione dei vigili - penso al pd e ai suoi fiancheggiatori - non frega nulla dei senzatetto - e infatti quando hanno governato non hanno fatto nulla per risolvere i loro problemi - ma serve a farsi belli a buon mercato, con una buona dose di ipocrisia. In sostanza le coperte della Pilotta sono diventate l'ennesima occasione offerta a una classe dirigente inadeguata per fare un po' di propaganda, lasciando sostanzialmente tutto come prima. Tanto prima o poi arriverà l'estate e quelle coperte non saranno più necessarie. 
Quelle coperte sono davvero un'offesa per il decoro della nostra città. Quelle coperte offendono le nostre coscienze, le nostre convinzioni, le nostre sicurezze, perché ci ricordano che ci sono cittadini che la casa non ce l'hanno, non l'hanno mai avuta, l'hanno avuta e ora l'hanno perduta, non la possono avere. Lo scandalo non sono quelle coperte sporche abbandonate sotto i portici della Pilotta, ma le persone che tutte le notti hanno bisogno di quelle coperte. Nascondere quelle coperte in qualche magazzino del Comune - magari dicendo che rimangono a disposizione dei senzatetto, come un qualsiasi oggetto smarrito - non significa risolvere il problema dei senzatetto, che è grave, che coinvolge molte persone, italiane e straniere, vecchie e giovani, donne e uomini; spesso persone come me, come voi, persone che hanno avuto meno opportunità, che hanno avuto minor fortuna, persone che hanno fatto errori, a volte anche gravi. Solo nasconde il problema, lo mette sotto un'altra coperta, non meno indecorosa di quelle raccolte dalla polizia municipale.
Quelle coperte ci offendono perché ci chiedono cosa abbiamo fatto, ci interrogano sulle nostre responsabilità. Tanti di quelli che passano in Pilotta credono di non essere responsabili, magari si sentono perfino buoni perché hanno donato una di quelle coperte. E' colpa anche nostra, perché non ci arrabbiamo, o facciamo finta di arrabbiarci, perché pensiamo che il problema sia sempre un altro e che ci sia qualcun altro che se ne deve occupare. Invece è qualcosa di cui dovremmo occuparci noi. E non ospitando qualcuno di quei senzatetto, come ci provoca immediatamente uno di quei benpensanti non appena alziamo la voce, o organizzando uno di quei stucchevoli pranzi delle feste per i poveri, a beneficio dei fotografi dei giornali. La soluzione non è nella carità individuale, ma nella solidarietà civica.  
Per quanto sia meritorio donare coperte a chi ne ha bisogno, non possiamo dire che questo sia sufficiente. Se critichiamo l'ipocrisia di chi non vuole che i senzatetto passino la notte sotto i portici della Pilotta, non possiamo neppure dire che ci accontentiamo di questa soluzione. Il meno peggio non smette mai di essere peggio e dobbiamo fare di tutto affinché nessuno sia costretto a dormire in strada. Lo scandalo vero è il numero di case vuote: a Parma, come in ogni altra città, ci sono centinaia di case disabitate, magari in rovina. Case spesso di proprietà pubblica, che lo stato non sa nemmeno di avere, e case lasciate così per gli interessi dei privati, che preferiscono lasciarle andare in malora piuttosto che affittarle a chi ne ha bisogno. Ci sono centinaia di case oggetto di speculazione, per far diventare ricco chi è già ricco. Lo scandalo è l'indifferenza, lo scandalo è l'avidità, lo scandalo è l'ipocrisia e non c'è una coperta abbastanza grande e spessa per nasconderle. Allora il nostro compito è sollevare questa coperta e buttarla in faccia, con tutto il suo marciume, a chi l'ha messa lì.
Mi pare un buon augurio per il prossimo anno.

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