sabato 7 gennaio 2017

Verba volant (337): neve...

Neve, sost. f.

Nevica: può succedere in inverno. Magari in alcune zone è più raro che in altre, ma sta nell'ordine delle cose. Poi noi viviamo in un mondo in cui esiste anche la neve artificiale, abbiamo in qualche modo "inventato" la neve, in bombolette da mettere sui presepi, per far finta che Gesù bambino sia nato al freddo e al gelo, e soprattutto con i cannoni, per allungare la stagione sciistica nelle località invernali. Lo so di essere in questo un vecchio conservatore, ma mi preoccupa molto di più quella neve finta, per produrre la quale occorrono grandi quantità di acqua e di energia, che la neve vera che pure in queste ore desta allarme sugli organi di informazione.
Certo non è ammissibile che delle persone muoiano a causa del freddo e della neve e una società in grado di fabbricare la neve a proprio piacimento deve - ed è, se lo vuole - essere in grado di impedire queste morti. Così come deve essere in grado di garantire che i mezzi di soccorso possano raggiungere che si trova in difficoltà. Ma è davvero necessario che tutti noi abbiamo la possibilità di spostarci da casa nei giorni in cui nevica? Magari per andare a sciare su piste innevate artificialmente?
Credo che la neve ci "disturbi" così tanto perché ci mette di fronte ai nostri limiti, ci ricorda che la natura è ancora, per fortuna, più forte della nostra specie, che pure ha l'ambizione di controllarla, sfruttarla, dominarla. La neve ci costringe a fermarci, e noi viviamo in un mondo in cui sembra impossibile fermarsi: abbiamo bisogno di essere sempre connessi, abbiamo bisogno di comunicare in ogni momento, abbiamo bisogno di sapere tutto quello che succede in ogni parte del mondo. E soprattutto abbiamo bisogno di muoverci in ogni momento per andare a comperare qualcosa. E' come se avessimo paura di fermarci, perché quella sosta forzata ci costringe a pensare, a riflettere, a stare con chi non vorremmo mai stare, ossia con noi stessi.
E forse dovremmo anche ricordare che il problema di quella famiglia di cui noi abbiamo in casa le statuette, magari in una capanna coperta di neve, non è il freddo, ma l'indifferenza degli uomini che non hanno loro offerto un posto in cui stare. E non è cambiato molto da allora, anzi sono molte di più le famiglie che vivono in condizioni precarie, che sono costrette a lasciare le loro case, magari perché qualcuno di noi ha bisogno delle neve artificiale.

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