mercoledì 8 giugno 2011
"Cambia ditta" di Giovanni Giudici
Non puoi cambiarti, ma almeno cambia ditta,
Il posto di lavoro è più che una metà
(Inutilmente resisti) della tua anima:
E quante cose per te cambieranno!
Avranno altri volti e strade le tue mattine,
T’illuderai quasi di aver cambiato città,
Di avere davanti una vita. Un nuovo gergo
Imparerai nelle file dei nuovi conservi:
Ti ci vorranno due mesi per scoprirlo banale.
E poi nuovi padroni, nuove regioni dei tuoi nervi
In evidenza agli uffici del personale,
Nuovi prodotti e una nuova misura
Di quel che è bene e male ― ed infine te stesso
Di cui tutti diranno che sei nuovo.
Annuncerai ai lontani la tua novità:
"Questa mia è per dirti che adesso mi trovo…"
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bella, bella, questa poesia di Giovanni Giudici
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