domenica 3 febbraio 2013

"Marcia funebre e verticale" di Kostas Kariotakis


Guardo gli stucchi del soffitto.
I meandri m’attraggono alla danza.
La mia felicità e questione,
penso, di altezza.

Simboli di vita più alta,
rose intangibili, trasfigurate,
e tutto intorno un corno di Amaltea
acanti bianchi.

(Umile arte senza uno stile,
quanto tardi la tua lezione apprendo!)
Sogno a rilievo, ti verrò vicino
verticalmente.

Mi avranno soffocato gli orizzonti.
In tutti i climi e le latitudini
battaglie per il sale, per il pane,
amori, noia.

Ecco! adesso devo indossare
quella elegante corona di gesso.
E così incorniciato dal soffitto,
piacerò molto.

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