martedì 30 luglio 2013

"Lezione su Omero" di Charles Reznikoff


Il corpo di Ettore avrebbe anche potuto riportarlo un dio,
magari Febo stesso che gli impediva di decomporsi,
invece dovette andare Priamo in persona a prenderlo;
alla stessa maniera Pallade avrebbe potuto facilmente uccidere Ettore,
e invece dovette farlo Achille.
Quando lui mancò il colpo fu lei a passargli la lancia
ma dovette scagliarla lui, una seconda volta.

Alle porte di Troia, secondo Omero, i greci vittoriosi
parlarono "parole alate" e Achille
era detto "piè-veloce".
Perché dunque noi di New York
dovremmo rimproverarci
di avere sempre fretta?

Quando l'augure dei greci, Calcante,
fu convocato da Achille
per dar conto della pestilenza
che decimava i greci più rapidamente dei troiani
per prima cosa chiese
protezione al gran comandante; poi, come racconta Omero,
si decise a dar la colpa al re Agamennone.
Ora quando mai
profeti ebrei dello stampo di Nathan, Amos o Geremia,
avrebbero avuto esitazioni
o avrebbero chiesto protezione a un semplice mortale,
forti com'erano della loro fede nel Signore?

È certo che l'uomo di Dio che venne dal regno di Giuda
per gettare biasimo sul re Gereboamo d'Israele
venne ucciso al ritorno da Bet-El.
Chissà che a ucciderlo non sia stato un soldato del re?

Nessun commento:

Posta un commento