sabato 27 luglio 2013

"Salve e addio" di Charles Reznikoff


Mentre aspettavo di attraversare,
vidi un uomo che era stato a scuola con me:
eravamo stati amici
e ci riconoscemmo all'istante.
"Caldo, eh?" dissi,
come se ci fossimo appena conosciuti.
"Ha toccato i novantacinque."
"Oh no" rispose lui. "I novantacinque non li ho ancora toccati!"
Poi sorrise un po' tristemente e disse:
"Sai, sono così stanco
che per un attimo ho pensato che stessi parlando della mia età."

Camminammo ancora un po' insieme e s'informò su cosa facevo.
Ma, naturalmente, non gliene importava nulla.
A mia volta, per cortesia, gli chiesi sue notizie
e anche lui rispose sbrigativamente,
In cima alle scale della stazione della metro disse:
"Mi dovrei vergognare, lo so,
ma non mi ricordo più come ti chiami."
" Non ti vergognare" risposi
"io neanch'io mi ricordo come ti chiami tu."
Dopodiché entrambi sorridemmo amaramente
ci scambiammo i nomi e ci lasciammo.

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