lunedì 12 ottobre 2009

"Cartesio" di Jorge Luis Borges


Sono l'unico uomo sulla terra e forse non c'è terra né uomo.
Forse un dio m'inganna.
Forse un dio mi ha condannato al tempo, quella lunga illusione.
Sogno la luna e sogno i miei occhi che vedono la luna.
Ho sognato la sera e la mattina del primo giorno.
Ho sognato Cartagine e le legioni che desolarono Cartagine.
Ho sognato Virgilio.
Ho sognato la collina del Golgota e le croci di Roma.
Ho sognato la geometria.
Ho sognato il punto, la linea, il piano ed il volume.
Ho sognato il giallo l'azzurro e il rosso.
Ho sognato la mia fragile infanzia.
Ho sognato le mappe e i regni e quella pena nell'alba.
Ho sognato l'inconcepibile dolore.
Ho sognato la mia spada.
Ho sognato Elisabetta di Boemia.
Ho sognato il dubbio e la certezza.
Ho sognato il giorno di ieri.
Forse non ebbi ieri, forse non sono nato.
Forse sogno di aver sognato.
Sento un po' di freddo, un po' di paura.
Sul Danubio è ferma la notte.
Continuerò a sognare Cartesio e la fede dei suoi padri.

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