Mi sembra doveroso nei riguardi dei miei sparuti, ma fedeli - e di questo non potrò mai ringraziarli abbastanza - lettori, raccontare come sta andando avanti la vicenda di cui mi sono occupato in alcune mie precedenti "considerazioni", da ultimo nella nr. 26.
Grazie agli sforzi di tantissimi lavoratori, che hanno fatto scioperi a oltranza, occupazioni, manifestazioni, mobilitazioni via web - che, in una parola, non hanno mai mollato, nonostante la comprensibile disillusione e la difficoltà della situazione - la vicenda Omega-Agile-Phonemedia è riuscita a diventare una notizia: se ne sono occupati i principali quotidiani nazionali, non solo quelli di sinistra o di opposizione, e Michele Santoro ha dedicato una puntata di "Annozero" alla vicenda. Vi segnalo in particolare il servizio di apertura di quella puntata (di giovedì 26 novembre): la testimonianza di una lavoratrice che, senza stipendio da tre mesi, è stata costretta a tornare, insieme con il figlio, a casa con l'anziana madre, che peraltro ha soltanto la pensione minima, e a fare la fila alla Caritas per i generi alimentari; un esempio di vera povertà e allo stesso tempo di grande dignità.
L'altro risultato importante è il fatto che si è aperto un tavolo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, che porterà all'amministrazione controllata dell'azienda. Questa è stata un'ottima notizia per i lavoratori: finalmente Massa e i fratelli Liori dovranno smettere di "occuparsi" dell'azienda, che volevano semplicemente far fallire. Cosa succederà nei prossimi mesi è difficile da prevedere: il futuro amministratore si troverà di fronte una marea di debiti, provocati dalle precedenti gestioni; chi poteva infatti è già fuggito con tutto quello che è riuscito ad arraffare, in particolare i tfr dei lavoratori. Probabilmente si troverà una soluzione per saldare almeno gli stipendi dovuti e verranno attivati tutti i possibili ammortizzatori sociali, ma sarà difficile per molti tornare al lavoro.
Questa vicenda in qualche modo si sta concludendo, anche se non come speravano i lavoratori, che avevano la legittima speranza di poter riprendere il loro lavoro. Questa vicenda è servita però a squarciare il velo su una situazione molto grave. In Italia è molto più difficile rubare una mela in un negozio che truffare migliaia di lavoratori. Ci sono persone, come Cazzago e la famiglia Landi - i precedenti proprietari rispettivamente di Phonemedia e Agile - che, pur essendo i "mandanti" di questa operazione, ne sono usciti assolutamente puliti e anzi notevolmente arricchiti. Gli stessi Massa e Liori - chiamamoli i "sicari" - non rischiano nulla, i reati societari non hanno rilevanza penale, al massimo dovranno pagare una multa, ma siccome non possiedono nulla, nulla pagheranno. Le "vittime" invece rimangono lì, sono i lavoratori che hanno perso il loro lavoro e anche, seppur meno drammaticamente, i cittadini che dovranno ripagare, con le loro tasse, i doverosi interventi che lo Stato dovrà fare per salvaguardare quei lavoratori e le loro famiglie, ad esempio pagando, attraverso l'Inps, i tfr.
Nella stessa puntata di "Annozero" erano presenti Giulio Tremonti e Pier Luigi Bersani. Purtroppo Santoro, gigioneggiando come al solito, non ha fatto a loro l'unica domanda che avrebbe dovuto fare: "come è possibile che una vicenda come questa sia possibile?". Tremonti ha detto che Massa e Liori sono dei farabutti, ma non ha spiegato come mai questo governo ha di fatto depenalizzato tutti i reati societari, ha emanato provvedimenti, come i condoni e, da ultimo, lo scudo fiscale, che hanno oggettivamente dato il via libera a i tanti furbastri, che non aspettavano altro. Bersani ha detto qualcosa di più, ha spiegato che in questo paese si fa sempre meno impresa, si fanno sempre meno "cose", ma non ha spiegato come l'idea della flessibilità, sostenuta anche dai governi di centrosinistra, abbia di fatto favorito questo stato di cose. Se oggi l'Istat informa che il numero dei disoccupati ha raggiunto la cifra di duemilioni, è anche a causa di questo stato di cose, della proliferazione di contratti senza tutela, che hanno permesso a tante aziende di "assumere" e licenziare, senza vincoli. Purtroppo tanta, troppa, economia italiana è basata sui soldi "sporchi" della malavita organizzata e dell'evasione fiscale e non risponde a nessuna regola.
C'è un'ultima considerazione che mi sembra si possa trarre da questa storia. E' necessario mantenere alto il livello della lotta sociale. Oggettivamente in questi mesi abbiamo assistito a una divisione molto forte tra le maggiori organizzazioni sindacali, sulle forme che deve avere la dialettica sociale: Cisl e Uil puntano sulla concertazione, su forme di partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, sulla distensione sociale, mentre la Cgil crede nella necessità di una stagione di più forte lotta sociale. Devo dire che anche nella vertenza Omega, l'unico sindacato che ha affrontato davvero la questione è stata la Cgil, mentre la Cisl, soprattutto a livello locale, ha cercato in troppe sedi di smorzare i toni, di trovare accordi parziali e al ribasso. L'esperienza di queste settimane mi ha mostrato che è necessario coinvolgere di più le persone, i lavoratori, riportare al livello di base la decisione sugli obiettivi da raggiungere e sulle forme di lotte da utilizzare. Credo sempre di più che la rinascita di una partecipazione di sinistra passi attraverso questa lotta di base nei luoghi di lavoro.
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