giovedì 8 luglio 2010

Considerazioni libere (138): a proposito di affari sporchi...

In una mia "considerazione" di un po' di tempo fa (la nr. 84, per la precisione), ho raccontato di quello che sta succedendo in Birmania, del tentativo della giunta militare al potere di "controllare" le prossime elezioni e dei modi con cui i militari stanno rubando le ricchezze del paese, spesso con l'interessata complicità delle multinazionali occidentali.
Sul tema degli affari della giunta birmana è uscito in questi giorni il rapporto della ong americano-thailandese EarthRights International. Nel rapporto si spiega che dal 1998 la compagnia petrolifera Myanma Oil and Gas Enterprise, controllata dalla giunta, è socia di tre importanti compagnie petrolifere - la francese Total, la statunitense Chevron e la thailandese Pttep - per lo sfruttamento del giacimento di gas naturale Yadana. La ong ha calcolato che questa attività abbia fruttato più di nove miliardi di dollari, metà dei quali finiti nelle tasche dei generali, in conti off-shore aperti presso due importanti banche di Singapore, la Overseas Chinese Banking Corporation e il DBS Group, che però ufficialmente negano ogni coinvolgimento con il regime birmano.
Secondo le informazioni della EarthRights International, nella regione del Tenasserim, dove si trovano il giacimento e il gasdotto, sarebbero dislocati almeno quattordici battaglioni dell'esercito birmano, a cui Chevron e Total hanno delegato la propria sicurezza. Questo compito è esercitato con il pugno di ferro. A febbraio stati assassinati due membri dell'etnia mon nel villaggio di Ahlersakan nell'area del gasdotto; queste due uccisioni sarebbero parte di una campagna di "esecuzioni mirate", effettuate dal battaglione 282, che ha proprio il compito di garantire la sicurezza del personale delle compagnie petrolifere e del gasdotto.
In quest'area del paese vivono circa cinquantamila persone che - sempre secondo l'ong - sarebbero sottoposte a una sorta di coscrizione obbligatoria non retribuita per effettuare i lavori necessari per lo sfruttamento del giacimento di gas naturale.
In troppi guadagnano grazie al regime birmano e al controllo che esso esercita su quel popolo.

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