martedì 23 novembre 2010
da "Odissea" di Nikos Kazantzakis
La Morte venne e si coricò al fianco di Odisseo;
stanca per aver vagato tutta notte, le palpebre pesanti,
bramava anche lei distendersi sulla riva col vecchio amico,
sotto l'ombra di un salice, dormire anche lei un poco;
posò lievemente le mani ossute sul petto dell'Arciere
e cosi abbracciata la valorosa coppia precipitò nel sonno.
Dorme la Morte, e sogna che esistano uomini vivi,
che s'innalzino case sulla terra, e palazzi e regni,
che vi siano giardini fioriti,
e che alla loro ombra passeggino donne gentili e cantino le schiave.
Sogna che sorga il sole, e che la luna illumini,
che giri la ruota del mondo, e che ogni anno porti erbe e fiori,
e frutti d'ogni sorta, e dolci piogge e neve;
e compia un altro giro rinnovando ancora la terra.
Sorride di nascosto la Morte, lo sa bene ch'è un sogno, vento multicolore,
fantasia della sua mente stanca, e tollera incurante che l'incubo la assilli.
Ma pian piano si rianima la vita, la ruota prende slancio;
la terra apre avida le viscere, penetrano pioggia e sole,
infinite uova si schiudono, la terra brulica di vermi,
muovono folti eserciti di uomini, uccelli, fiere, pensieri
e si avventano per divorare la Morte addormentata.
E una coppia di umani rannicchiata nelle grotte delle sue nari accende
e attizza il fuoco, poi si prepara il pranzo,
e al suo forte labbro sospende la culla del neonato.
Sente un solletico sulle labbra, un formicolio alle nari,
si scuote d'improvviso la Morte, cosi svanisce il sogno;
per un attimo fulmineo ha dormito, per quell'attimo ha sognato la vita.
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Avevi ragione, mi è piaciuto molto!
RispondiEliminaCiao Elena.
Ciao! Mi potete spiegare il significato? Grazie :D
RispondiEliminaCaro anonimo (o cara anonima), francamente non so se sono in grado di spiegarti questa poesia o, in generale, qualunque poesia. Le poesie si sentono, si amano perché evocano un'immagine, un'idea. Questi versi mi hanno affascinato per l'idea che la morte, dopo i tanti anni passati a fianco di Odisseo, dopo le tragedie viste sotto le mura di Troia, e poi sul mare e infine a Itaca (e chissà quali altri avventure, con i loro carichi di lutti, sono successe dopo), riesca finalmente a trovare pace, ad addormentarsi: è un attimo. I sogni, anche quando ci sembrano lunghissimi, durano pocchissimo minuti: personalmente è qualcosa che mi ha sempre affascinato ed è bello pensare alla morte che ha questo sogno fugace.
RispondiEliminaQUALCUNO SA SE ESISTE UNA TRADUZIONE ITALIANA DELL'OPERA E SE E' REPERIBILE?
RispondiEliminaSALUTI
MATTIA GENTILE
non esiste una traduzione , ma alcune aprti sono pubblicate nell'antologia dei poeti greci del novecento ed. i meridiani traduzione Crocetti
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