sabato 29 gennaio 2011

"Che caduta malvagia!" di Hassan Teleb


Che caduta malvagia!
O Madre di Ali,
ti prego non ascoltare quello che dicono i vicini
Sono bugie
Non ti fidare ti prego
di quello che è stato detto
e quello che sarà…
Non sono stato debole quel giorno lì
Non sta bene che mi tolgano il merito!
Essere vile - tu lo sai - non posso
Quante volte affermai il mio parere
Ma a cosa vale il parere?
Ho fatto dimostrazioni
Ho provocato il mio collega… il mio vicino
Il mio slogan era:
"Abbasso l’epoca dell’ignoranza!
Abbasso l’umiliazione e la dittatura!"
Mi ha sorpreso un nemico potente
e forte
Una ressa da tutte le parti
mi si è radunata furiosa contro
Resistevo
finché non mi sconfissero le gambe
Cosa potevo fare alle mie gambe?
Niente
Dissi solo più di una volta:
"Che malvagia caduta!"
Mi dissi consolandomi:
"Non sono l’unico sconfitto dall’abbondanza"
Decisi di suicidarmi.
Mi dissi: "Se la morte viene
allora dalle mie mani…"
ma le mani delle guardie mi raggiunsero prima,
mi condussero subito
dal loro capo,
in fondo alla sala.
Dissero: "In ginocchio!"
Dissero: "Cammina su quattro zampe!"
Dissero: "Dì:
Mi ingannò il diavolo!
Ora mi rammarico, ora mi pento!
"
Resistetti, non mi rassegnai.
Dissero: "Dì’:
Viva il Sultano!"
Non lo feci, ma
dissi: "Come?"
E questi preavvisi del diluvio davanti ai miei occhi…
Dissero: "Se adesso non lo dirai,
ti faremo schizzare gli occhi fuori dalle orbite!
Ti toglieremo il senno,
poi ce ne andremo lasciandoti solo,
dimenticato da tutti!"
Così Madre di Ali
trovi innanzi a te
una persona diversa
cieca, malatissima
Ti prego,
prendi la penna
Ti voglio dettare
l’essenza della mia tragedia
So che la parola è debole
che la poesia resiste
ma cercherò
E chissà!
Magari potrei riuscire,
se mi aiutassero gli angeli della poesia.
Riuscirei,
se Dio mi desse l’ispirazione…

Nessun commento:

Posta un commento