sabato 14 gennaio 2012

da "Attraverso lo specchio" di Lewis Carroll

- Sai fare l'addizione? - chiese la Regina Bianca. - Quanto fa uno e uno e uno e uno e uno e uno e uno e uno e uno e uno?
- Non so, - disse Alice, - ho perduto il conto.
- Non sa fare l'addizione! - interruppe la Regina Rossa. - Sai fare la sottrazione? Togli nove da otto.
- Nove da otto, sapete, non si può, - rispose subito Alice, - ma...
- Non sa fare la sottrazione, - disse la Regina Bianca. - Sai fare la divisione? Dividi un pane con un coltello... Che hai?
- Io credo... - cominciò Alice.
Ma la Regina rispose per lei:
- Pane e burro, naturalmente. Prova a fare un'altra sottrazione. Togli un osso da un cane. Che rimane?
Alice, pensandovi un po', rispose:
- L'osso non rimarrebbe se io lo prendessi... e il cane non rimarrebbe; mi morderebbe... e certo non rimarrei neanche io.
- Allora credi che non rimarrebbe nulla? - disse la Regina Rossa.
- Credo che la risposta sia questa.
- Male, come al solito, - disse la Regina Rossa, - rimarrebbe la bile del cane.
- Ma io non vedo come...
- Ebbene, guarda, - gridò la Regina Rossa, - il cane avrebbe della bile, non è vero?
- Forse, - rispose cauta Alice.
- Allora, se il cane se n'andasse, la bile gli rimarrebbe! - esclamò la Regina con un accento trionfale.
Alice non potè fare a meno dal pensare: «Quante sciocchezze stiamo dicendo!»
- Essa non sa fare le quattro operazioni, - dissero insieme le due Regine con grande energia.
- E voi sapete le quattro operazioni? - disse Alice, volgendosi improvvisamente alla Regina Bianca, perchè non le piaceva di far così brutta figura.
La Regina chiuse gli occhi anelante:
- Posso fare l'addizione, - disse, - se mi dai tempo... ma non faccio sottrazioni in nessuna circostanza.
- Tu leggi l'abbicì, naturalmente, - disse la Regina Rossa.
- Sì, che lo leggo.
Anch'io, - mormorò la Regina Bianca. - Noi spesso lo diciamo insieme, cara. E ti dirò un segreto... so leggere le parole di una sola lettera. Che te ne pare? Però, non ti scoraggiare. Col tempo ci arriverai anche tu!
Qui cominciò di nuovo la Regina Rossa:
- Hai imparato le nozioni utili? - essa disse. - Come si fa il pane?
- Questo lo so! - disse subito Alice. - Si prende del fior di fa...
Dove cogli il fiore? - chiese la Regina Bianca. - In un giardino o nelle siepi?
- Ma non si coglie affatto. Si fa la pasta...
- Pasta reale o pasta sfoglia? - disse la Regina Bianca. - Quante cose dimentichi!
- Rinfrescale la testa col ventaglio, - interruppe ansiosamente la Regina Rossa. - Col pensare tanto, le verrà la febbre.
Così si misero a farle vento con mazzi di foglie, finchè essa dovè pregare che cessassero, chè le scompigliavano i capelli.
- Ora si sente bene, - disse la Regina Rossa. - Conosci le lingue? Come si dice in francese «Fiddle-de-di?»
- Fiddle-de-di, non è una parola inglese, - disse Alice con gravità.
- Chi mai ha detto che era inglese?
E Alice questa volta credè di vedere una via di scampo.
- Se mi direte di che lingua è «Fiddle-de-di» io vi dirò come si dice in francese! - ella esclamò trionfante.
Ma la Regina Rossa assunse un aspetto solenne, e disse:
- Le Regine non scendono mai a patti!
«Ma le Regine non dovrebbero mai fare domande», - disse fra sè Alice.
- Non ci far litigare, - disse la Regina Bianca con accento d'ansia. - Qual'è la causa del lampo?
- La causa del lampo, - disse risolutamente Alice, perchè era quasi certa di questo, - È il tuono... no, no! - si corresse in fretta... - volevo dire viceversa...
- È troppo tardi per correggersi, - disse la Regina Rossa...: - quando hai detto una cosa, e così, e ne devi subire le conseguenze.
- Questo mi rammenta... - disse la Regina Bianca, abbassando gli occhi e intrecciandosi e sciogliendosi irrequietamente le dita... abbiamo avuto una tale tempesta martedì scorso. Voglio dire un martedì della scorsa serie.
Alice si mostrò confusa.
- Nel nostro paese, - notò, - c'è solo un giorno alla volta.
La Regina Rossa soggiunse:
- È un modo veramente miserabile di far le cose. Qui invece, per la maggior parte, abbiamo giorni e notti a due e tre alla volta, e a volte nell'inverno ne abbiamo tanti come per cinque notti di fila... per il caldo.
- Cinque notti sono più calde di una notte, allora? - s'avventurò a chiedere Alice.
- Cinque volte più calde, naturalmente.
- Ma per la stessa ragione dovrebbero essere cinque volte più fredde...
- Appunto così, - gridò la Regina Rossa. Cinque volte più calde e cinque volte più fredde... appunto come io sono cinque volte più ricca di te e cinque volte più capace.
Alice sospirò, scoraggiata.
- È come un indovinello senza soluzione, essa pensava.

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