Altro incarico di Leone: andare a Bologna, prendere contatto con un operaio che si sapeva disposto a prendere visione della nostra stampa e a diffonderla nella sua regione. Erano esperienze indimenticabili. [...] L'incontro con lo sconosciuto operaio bolognese. Dietro la sua tenda, nella sua stanzetta, avrebbero benissimo potuto esserci due agenti. Invece era un operaio straordinario. Era la prima volta che nella mia vita di studentello borghese vedevo una stanza di operaio. Era una celletta molto più piccola di quelle dove poi avremmo trascorso diversi anni sia io che l'operaio in questione, ma era pulita da potersi specchiare. Un ordine, in quella stanza grossa così, straordinario, la bicicletta appesa a un chiodo sopra il letto che non tenesse posto, lo scaffalino con una cinquantina di libri, qualche romanzo di Jack London e diversi libri di economia e di storia che io non avevo mai letto e che non ho letto nemmeno dopo. Una persona straordinaria.
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