Sono pronto ad ammettere che il mio giudizio severo di oggi è viziato dai ricordi della mia infanzia. Quando vivevo nel contado bolognese i miei genitori erano iscritti al Pci, anzi erano militanti di quel partito e quindi una parte del loro impegno politico era dedicato al tesseramento. Fare anche una sola nuova tessera era importante, così come perderne una.
Avere la tessera non significava soltanto avere un pezzetto di carta, ma far parte di una comunità. Io non mi sono mai iscritto al Pci, sostanzialmente perché mi sembrava strano iscrivermi a un partito che si chiamava “comunista” dal momento che comunista non ero. Ero allora – e più o meno sono ancora – un socialista (anche se ovviamente non ho mai militato in quel partito, di cui io ho conosciuto, per ragioni anagrafiche, la fase peggiore).
A dire la verità il Pci che ho conosciuto io – in cui comunque ho lavorato con passione e nelle cui liste sono stato eletto, da indipendente, per la prima volta nel Consiglio comunale del mio paese nel 1990 – non era un partito comunista, era un partito che presto sarebbe diventato un’altra cosa, per dirla con Moretti, e infatti nacque – non senza fatica e con un certo travaglio – il Pds. A quel cantiere partecipammo diversi non iscritti. Ricordo questo episodio non per fare un “bignami” della storia del centrosinistra italiano, ma per ribadire che la tessera era comunque un elemento importante, un tratto identitario. Non era la stessa cosa essere iscritto o non esserlo.
Uno dei motivi, al di là del folclore, per cui il Pd non può essere il mio partito è che la tessera ha perso ogni valore, tanto che non serve per partecipare alle primarie per scegliere il segretario, a cui io non parteciperò, come non ho partecipato alle altre.
Il problema mi pare tutto qui, con l’inevitabile corollario delle tessere finte, delle tessere comprate e vendute, delle tessere delle “anime morte“.
Nonostante tutto leggo che continua la polemica delle tessere all’interno del Pd.
Ecco un elenco degli ultimi tesserati nel circolo “Groucho Marx” di Massafiscaglia, stilato con precisione dal segretario di circolo Georges Perec.
Undici bebè portati a passeggio nelle carrozzine
Un macellaio
Cinque uomini calvi
Un prete con una lunga barba
Una signora che mangia del cioccolato
Diciotto uomini col berretto
Sette uomini col basco
Un uomo con la bombetta
Due uomini con dei cappelli tirolesi
Un piccolo fattorino per i telegrammi
Un turista con una macchina fotografica a tracolla
Diciannove fumatori, di cui tre amanti della pipa, due amanti di sigari, uno di sigarette
Quattro ragazze con delle incerate gialle
Ventitré casalinghe che vanno al mercato con i carrelli della spesa
Un uomo con delle rose
Un militare di leva
Un uomo che mi indica
Tre postini
Cinquantasette persone che attraversano la strada correndo
Tre coppie che passeggiano con un cane
Quarantatre persone con dei pacchi
Una signora con due baguette sotto il braccio
Un uomo con un cappello di pelo
Una bambina che mi fa la linguaccia
Due uomini con la cravatta a farfalla
Duecentoventisette persone con l’ombrello
Una signora con una scatola di dolci
Una bambina che si mette le dita nel naso
Due donne con degli abiti felpati
Un uomo con un lungo grembiule da cameriere
Tre ragazze con il poncho
Un uomo che guarda se gli hanno rigato la portiera della macchina
Un uomo che saluta qualcuno di molto lontano
Un giapponese in un pullman
Una ragazzina che si protegge dalla pioggia tenendo un giornale sulla testa
Un uomo con un violoncello
Una donna che porta a spasso due cani
Due uomini che spingono dei carrelli
Settantaquattro persone in impermeabile
Una donna che sbadiglia nella sua macchina
Una coppia che si bacia
Due ragazze con gli zaini
Due persone che mangiano dei panini per strada
Una ragazzina che ride da sola
Tre addetti alle fogne
Cinque uomini con ventiquattr’ore
Una coppia che passeggia con una mappa di Parigi
Una signora con un bastone da passeggio bianco
Un uomo che sospira
Un uomo che si sfrega le mani
Una signora con un cappello verde
Una signora con un cappello bianco
Cinque netturbini
Un uomo con dei lunghi favoriti che porta a spasso il suo cane
Sette lavavetri di cui uno dall’aria poco allegra
Una donna con un libro rilegato sottobraccio
Una giovane donna che mi scatta una foto
Uno scolaro che porta il suo zainetto in spalla
Sei signore che spingono dei passeggini
Due uomini che fanno cadere la cenere delle sigarette attraverso la portiera della loro macchina
Un uomo che cammina con delle stampelle
Una ragazza che ha comprato uno yogurt
Tre uomini molto grassi
Un cieco che un altro uomo aiuta ad attraversare la strada
Due operai vestiti di bianco
Quattro ufficiali verosimilmente stranieri
Un uomo che si pulisce i denti
Un uomo che si mangia le unghie
Una ragazza che pedala per mettere in moto il suo motorino
Una giovane donna con gli occhiali alzati sulla fronte
Una signora che zoppica leggermente
Un uomo che mangia una mezza baguette
Quindici persone che hanno appena comprato il giornale della sera
Un uomo con tutto l’armamentario del fotografo
Quattro signore che camminano aiutandosi con un bastone da passeggio
Ventotto fattorini di cui diciassette che consegnano giornali
Un uomo che ha l’aria di soffrire per la pioggia
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