lunedì 28 settembre 2015
"Ipotesi" di Pietro Ingrao
Non è la quiete
la fine dei disordini
la liquidazione dei confini,
delle vittorie inique
e vincitori superbi
e fallaci,
non l'indifferenza dei ranghi,
la dissoluzione delle lacrime
il trono ai deboli
ai candidi
oscurati dalla verginità dei desideri.
Solo un sospendere.
Neppure uno sdegno:
un'esitazione sul morire
per mano d'uomo,
quasi una finzione:
come
il braccio s'inceppasse a trafiggere,
dubbio sull'arte
dello sterminare i nati da donna
chiamati a noi prossimi:
tali che a tratti,
a sorpresa,
li diciamo fratelli.
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