martedì 15 dicembre 2015
da "L'ipotesi" di Guido Gozzano
Il Re di Tempeste era un tale
che diede col vivere scempio
un bel deplorevole esempio
d'infedeltà maritale,
che visse a bordo d'un yacht
toccando tra liete brigate
le spiagge più frequentate
dalle famose cocottes.
Già vecchio, rivolte le vele
al tetto un giorno lasciato,
fu accolto e fu perdonato
dalla consorte fedele...
Poteva trascorrere i suoi
ultimi giorni sereni,
contento degli ultimi beni
come si vive tra noi...
Ma né dolcezza di figlio,
né lagrime, né la pietà
del padre, né il debito amore
per la sua dolce metà
gli spensero dentro l'ardore
della speranza chimerica
e volse coi tardi compagni
cercando fortuna in America...
- Non si può vivere senza
danari, molti danari...
Considerate, miei cari
compagni, la vostra semenza!-
Vïaggïa vïaggïa viaggia
vïaggïa nel folle volo:
vedevano già scintillare
le stelle dell'altro polo...
Vïaggïa vïaggia vïaggïa
vïaggïa per l'alto mare:
si videro innanzi levare
un'alta montagna selvaggia...
Non era quel porto illusorio
la California o il Perù,
ma il monte del Pirgatorio
che trasse la nave all'in giù.
E il mare sovra la prora
si fu richiuso in eterno.
E Ulisse piombò nell'Inferno
dove ci resta tuttora...
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