lunedì 1 giugno 2020

Verba volant (771): nozze...


Nozze, sost. f.

Varsos controlla per l'ennesima volta il vasellame di casa. È di qualità abbastanza buona per essere stato fatto quaggiù. Certo non è bello come quello che avevamo a corte, a Tiro, ma me lo devo far andar bene. Però non è sufficiente: devo assolutamente comprarne altro. Devo vedere quanti soldi ho ancora in cassa per questo. E poi ci sono le spese per il banchetto. E quelle per le cerimonie. Il padrone ha voluto fare le cose in grande per le sue nozze. Lo capisco, vuol far vedere che adesso anche lui è un re, come suo padre, come i suoi fratelli, anche se così lontano da Tiro. E poi sposarsi con la figlia di Afrodite e di Ares. Chi l'avrebbe mai detto mentre vagavamo per il mondo cercando Europa, sballottati da una città all'altra, quasi mendichi. Adesso finalmente abbiamo una casa, per ora un po' rozza, decisamente troppo maschile, ma tra un po', quando avremo una regina, cambierà tutto. Una reggia ha bisogno di una regina. E ha bisogno di una discendenza. Credo che anch'io adesso potrò pensare a sistemarmi. Quella schiava che ho assunto per la cucina mi piace molto. E i nostri figli potranno servire i figli del re, come mio padre è stato l'economo di casa di Agenore.
Questi pensieri sono interrotti da alcuni tocchi leggeri sulla porta. Quando Varsos apre la porta si trova di fronte un ragazzo bellissimo, che non ha neppure l'età per avere la barba. Lo schiavo vede i capelli chiari e ricci che il berretto frigio, portato in maniera spavalda, non riescono a contenere. Il nuovo arrivato saluta con un piccolo inchino. Varsos nota che anche la sua voce è molto dolce, ha un che di femminile. Quel ragazzo emana qualcosa che Varsos non sa spiegarsi, ma capisce subito chi ha di fronte. Mi aspettavo una vostra visita. Immagino che in questi casi vogliate sempre fare dei controlli.
A dire la verità, questa è una cosa nuova anche per noi. È la prima volta che i Dodici partecipano a una festa di nozze di mortali. Non esiste un cerimoniale a cui poter attenersi. Credo dovremo improvvisare.
Io ho organizzato feste di nozze a corte per anni: non c'è nulla da improvvisare. Le assicuro che ho una discreta esperienza.
Non ne dubito, caro Varsos, ma converrà che non ha mai avuto a tavola Zeus e gli dei dell'Olimpo. Ha già previsto la disposizione dei posti a sedere?
Per parte nostra non abbiamo molti invitati. I genitori dello sposo vivono a Tiro: sono anziani e non possono muoversi. I due fratelli sono re in città lontane, hanno mandato un regalo, ma non parteciperanno alle nozze - per altro i rapporti sono sempre stati piuttosto difficili - la sorella, come credo lei sappia, non sappiamo dove sia. Ci saranno i nobili della città, gli uomini drago, gente poco avvezza a queste cerimonie, e Tiresia. Per quanto riguarda i genitori della sposa, come preferisce farli sedere?
Questo, come immagina, potrebbe essere una fonte di qualche imbarazzo, visti - come dire - i particolari rapporti che ci sono tra i Dodici. Credo che la cosa migliore sia enfatizzare che la vostra futura regina sia figlia di Afrodite, tralasciando per il momento la figura del padre. Se lei è d'accordo, le propongo di far sedere Afrodite a sinistra di Zeus, mentre Era sarà alla sua destra. Poi via via gli altri. Ares ed Efesto possono sedere ai due capi opposti, il più lontano possibile.
Io avevo pensato a un lungo tavolo. Da una parte noi e dall'altra voi. Sarà anche più facile organizzare il servizio, visto che saranno servite pietanze diverse. Naturalmente a tutto il vasellame penseremo noi. Voi dovrete solo portare ambrosia e nettare. 
Perfetto. Se permette alle decorazioni floreali penseremo noi. La ninfa Clori è bravissima in queste cose.
La ringrazio. Le chiedo se potete pensare voi anche alla musica, qui in Beozia non ho ancora trovato suonatori decenti.
Naturalmente, ho già chiesto alle Muse di essere presenti. E poi Apollo avrà certamente organizzato qualcosa.
Per quanto riguarda il servizio invece, vorrei organizzarlo io. Non serve che portiate personale dall'Olimpo. 
Va bene, ma per quel giorno vorrei aver l'onore di servire io stesso gli sposi. Naturalmente mi rimetto alla sua decisione su questo. Questa è la sua casa. Mi consideri per quel giorno un uomo del suo personale. Sono sicuro, carissimo Varsos, che saprà organizzare una festa di nozze di cui ci ricorderemo per anni.

1 commento:

  1. These thoughts are interrupted by some light touches on the door. When Varsos opens the door he is faced with a beautiful boy, who is not even old enough to have a beard.

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