![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWqT-MrsJ9dDDvuQjQgkapjztWd-gZbHBd8ky6yX5ksuWAge3kUOreE5A5Dn2nqHudh4S5OFy3dDO0qW8Nn_1mjt7QvMBZpWEyvT5F5FR2SiQzAOwqTTuuNMzpQNm7zJmK4fPZAaMmf_1d/s320/2335136122_8539d30445.jpg)
Qualunque cosa sognamo,
ogni sogno è realtà.
Tutto quel che appare,
Dio lo fa visibile
e dunque è
reale come ogni cosa.
Tutto ciò che desideriamo,
lo otteniamo altrove,
ora, sempre ora, e qui
siamo ricchi dell'al di là.
Nel nostro sentirci io
autodiscerniamo Dio.
A volte penso che la speranza
possa tramutare tutto in realtà,
ma mi fermo, brancolo
e la vita, la paura e il dolore
è tutto ciò che resta.
Perché dunque queste pene,
quest'inquietudine che fa fremere
di una possibile gioia
tutto il dolore che colma
la nostra speranza fino a nausearla?
Perché tutto questo, perché,
se tutto è incerto?
Oh, concedetemi una brezza
su di un prato di questa terra,
e lasciate che quella brezza appaghi
benché io non capisca.
Per ogni angoscia c'è
un vago desiderio di felicità.
Nessun commento:
Posta un commento