sabato 6 febbraio 2010

Considerazioni libere (69): a proposito di ingiustizie...

Fatico sempre più ad appassionarmi alle vicende politiche italiane e in generale occidentali, ossia a quelle dei paesi ricchi del nostro pianeta. Ammetto che tendo ad arrabbiarmi ogni volta che vedo in televisione Berlusconi - e, per ragioni diverse, anche Bersani - eppure mi rendo conto che tutte queste vicende sono davvero piccola cronaca rispetto alla storia delle donne e degli uomini. Una storia fatta di sofferenze che facciamo perfino fatica a immaginare.
In Burkina Faso ogni anno duemila donne muoiono per complicazioni legate alla gravidanza e al parto.
Alle donne di quel paese, come in gran parte dell'Africa, viene negato l'elementare diritto alla salute. Alcune donne muoiono perché vivono troppo lontane dalle strutture mediche che sarebbero in grado di salvarle o perché ci arrivano troppo tardi. Molte muoiono perché non hanno i soldi per pagarsi l'assistenza sanitaria e le medicine; altre perché mancano il sangue o i farmaci, le attrezzature o il personale medico qualificato.Ma soprattutto muoiono perché sono discriminate, non hanno accesso all'istruzione e al lavoro come gli uomini. Nelle campagne le donne, in particolari le più giovani, non hanno voce in capitolo nelle decisioni relative alla famiglia, vengono fatte sposare quando sono ancora bambine. Le donne sono oggetto di violenza sia all'interno delle famiglie che in casi di conflitti. In Burkina Faso, nonostante sia vietato per legge, le mutilazioni genitali femminili sono ampiamente praticate.
Nella nostra parte del mondo la tubercolosi è una malattia debellata. Eppure ogni giorno nel mondo muoiono cinquemila persone a causa di questa malattia, che può essere sconfitta con gli antibiotici. In Sudan in particolare, a causa del conflitto nel Darfur, muoiono più di cinquemila persone ogni anno.
Cinquemila in Burkina Faso, cinquemila in Sudan: due gocce in un mare, ma se ci fermiamo un momento a pensare è una cifra enorme che da sola giustificherebbe un'azione politica rivoluzionaria, eppure è soltanto la punta di un iceberg.

1 commento:

  1. ...è sempre sgomentante prendere atto del fatto che al di fuori del nostro piccolo,gretto altare domestico, ci sia un mondo che reclama pietà e ascolto,e lo è probabilmente ancora di più il fatto che agli occhi dell'uomo contemporaneo tutto questo sia non dico indifferente,perchè credo che chiunque venga in qualche modo toccato da quegli orrori, dalla sofferenza nuda e impotente, ma solamente un fatto, certo brutale e raggelante, ma pur sempre un fatto,come tanti altri."Si c'è ,ne inorridisco ma,c'est la vie, d'altra parte che ci posso fare?"Non so,non vorrei fare della retorica non mi sembra il caso sembra che, venga sempre meno quella umanità della quale l'uomo stesso porta il nome.

    RispondiElimina