Ti va una partita?
Guildenstern
Siamo spettatori.
R Facciamo il gioco delle domande?
G E come si gioca?
R E’ semplice, si fanno delle domande.
G Affermazione! Uno a zero.
R Non vale.
G Perché?
R Non avevo ancora cominciato.
G Affermazione, due a zero.
R Ma che conti tutto?
G Come?
R Conti tutto?
G Fallo! Niente ripetizioni, tre a zero. Partita per me.
R Io non gioco se continui in questo modo.
G A chi il servizio?
R Mmm…
G Esitazione. Zero a uno.
R A chi tocca?
G Perché?
R Perché no?
G Perché cosa?
R Fallo. Niente sinonimi, uno pari.
G In nome di Dio, ma che succede?
R Fallo. Domanda retorica. Due a uno.
G A che equivale tutto questo?
R Non lo indovini?
G Stai parlando con me?
R C’è qualcun altro?
G Chi?
R E io che ne so?
G E lo chiedi a me?
R Ma fai sul serio?
G E’ una domanda retorica?
R No.
G Negazione, due pari. Punto e partita.
R Ma che ti prende oggi?
G Quando?
R Cosa?
G Sei sordo?
R Sono morto?
G Si o no?
R C’è scelta?
G C’è Dio?
R Fallo. No, nessun non sequitur, no. Tre a due. Una partita a testa.
G Come ti chiami?
R E tu come ti chiami?
G Prima tu.
R Affermazione. Uno a zero.
G Come ti chiami quando sei a casa?
R Tu come ti chiami?
G Quando sono a casa?
R Perché, è diverso a casa?
G Quale casa?
R Non ce l’hai?
G Perché me lo chiedi?
R Dove vuoi arrivare?
G Come ti chiami?
R Ah, ripetizione. Due a zero. Punto partita.
G Ma chi credi di essere?
R Domanda retorica. Partita e incontro per me!
qui la versione del film, diretto dallo stesso Tom Stoppard
Il bellissimo film di Stoppard, a seguito della sua omonima commedia, testimonia ancora di più che i giochi di specchi, i rimandi annidati, le situazioni ricorsive sono la manifestazione del genio. La stessa non codificata partitura della rappresentazione teatrale della commedia nel tempo, testimonia la genialità dell'opera. Difatti il "non finito" è un'altra manifestazione caratteristica del genio. Cfr. Ebook di Ravecca Massimo. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.
RispondiElimina