venerdì 21 ottobre 2011

"Bandiera" di Giovanni Giudici


Adesso è un sogno
dentro un sogno Fu nel ‘33 o ‘31
Forse all’infuori di me
Non si ricorda più nessuno -
Di quella nave mi ha narrato
Uno che è morto sotterrato
Anzi dissotterrato
E poi sotterrato ancora
Del quale sparito è il volto
E persa la sua parola -
E dell’ignoto comunista
A bordo del tempo fascista
Con grande urgenza comandato
Un sabato sera a aggiustare
Un guasto nella torretta
Per la rivista navale -
Ed egli con sé aveva preso
Una bandiera rosso acceso
Un ingegnoso elettricista
Che in prigione poi fu mandato
Un macchinista serio e assorto
Che mai non aveva scherzato -
E al posto del tricolore
Legò quel rosso del cuore
La notte intera lavorò
Con solerzia, con diligenza
Sul fare del giorno sbarcò
Senza la minima impazienza -
Spiando da un molo o scogliera
L’ora dell’alzabandiera
Nella mattina di festa
Sul golfo di sole e vento
Col mare che trasaliva
All’inaudito avvenimento -
Issò bandiera rossa a riva
Il regio incrociatore Trento
Scrivo d’un sogno dentro un sogno
Memoria d’una memoria
Uomo bandiera e nave
Inghiottiti dalla storia -
Dei quali mi fu raccontato
Nel luogo dove son nato

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