mercoledì 16 maggio 2012

"Rancio" di Sotirios Pastakas


Odore di grigliata della domenica
sul mio balcone. Allungo
le braccia e trovo
i fornelli spenti,
i piatti freddi. Ho scordato
ancora di cucinare. Mi sazio
di profumi, anche se nessuno
mi ha invitato a dividere
il pollo con le patate.
Nell’arma degli indesiderati,
dico, non a caso ho prestato servizio.
*
In una bottiglia vuota di plastica
da un litro e mezzo, mettiamo
le olive appena tagliate
e aggiungiamo un’intera
cucchiaiata di sale,
e un po’ d’acqua. Dopo quattro mesi,
sono pronte per essere mangiate.
*
L’uomo che mangia
da solo alla tavola calda,
del cavolo e del tas-
kebab, un vinello bianco
da due lire, da Thomàs,
si pulisce in silenzio
la bocca e se ne va.
Con forchetta e coltello
mangiamo la nostra morte
quotidiana.

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