martedì 11 settembre 2012

"9/11" di Agneta Falk


I
Dal nulla due uccelli d’argento.
le Torri Gemelle collassano,
ora Ground Zero, un grande buco niente.
Dopo, lui dice: "sei con noi o contro di noi".

II
Era un brav’uomo, era una brava donna.
Lei voleva il meglio per tutti, lui voleva
il meglio. Lui amava i suoi bambini. Lui mi telefonava due volte al giorno,
lei mi telefonava quattro volte al giorno. Era un così bravo figliolo,
lei era una brava figlia. Lui viveva per la sua famiglia,
lei viveva in ufficio. Lui mi preparava sempre la colazione.
Lei aveva un futuro così luminoso. Lui aveva solo venticinque anni.
Lui non ha mai parlato male di qualcuno, lei parlava poco.
Lei viveva in questo paese soltanto da cinque anni
Lui era un buon americano. Lei era una buona cristiana.
Lui era un buon musulmano. Lui era un buon ebreo. Lei era
una buona cattolica. Lei aveva appena avuto un bambino. Lui si era appena sposato.
Lei viveva con la sua famiglia. Lui era sempre il primo ad arrivare in ufficio.
Lei era sempre l’ultima ad uscire. Lui era il migliore amico, padre, figlio del mondo.
Lei era la migliore madre, figlia, amica del mondo. Lei era la sola figlia che avevo.
Lui era il solo figlio che avevo. Lei era buona. Lui era buono.
Lei era buona. Lui era buono. Lei era buona. Lui era buono.

III
Ahmed è appena uscito di casa quando una bomba cade
con erronea precisione e spazza via tutta la sua famiglia.
"Questa terra moribonda mi è testimone, non avevo fatto nulla",
dimena le braccia, il suo cuore pieno buchi.
Domani nessuno riderà.
Zargi ha venduto sua figlia per un sacco di farina
a qualcuno che è passato bramando i suoi occhi verdi.
Ora mangiano in silenzio, mentre uccelli di metallo sopra la testa
spalancano i loro becchi e vomitano i loro lucenti, sputi perforanti
ancora e ancora, trasformando tutto il territorio afgano Ground Zero
Qui non ci sono ricompense quando muori, neppure un udibile
"Mi dispiace". Ed ora entro io stessa nella poesia perché voglio
penetrare l’occhi cieco del mondo, scoprire il velo che ci
separa da loro e dare un nome ad ogni uomo, donna e bambino,
che contro ogni pronostico continuano a costruire e vivere sulla sporcizia e sulla speranza.

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