giovedì 12 dicembre 2013

Verba volant (28): forcone...

Forcone, sost. m.

Il forcone è senza alcun dubbio l'attrezzo del giorno.
I colleghi della Treccani specificano che questo attrezzo è destinato a "smuovere, ammucchiare e caricare il letame", pur concedendo che possa servire anche per altri materiali, quali carbone e pietrisco. Visto che il forcone serve sostanzialmente a smuovere merda era inevitabile alla fine il suo successo commerciale e mediatico. Nel nostro paese c'è una produzione tale di questa materia prima da assicurare ai fabbricanti di forconi un sicuro successo, in barba alla crisi.
Il forcone è anche uno dei ferri del mestieredel diavolo; appena un dannato cerca di uscire dalla palude stigia, il diavolaccio incaricato della sua custodia lo ricaccia dentro, utilizzando appunto il forcone. Qualche maligno potrebbe dire che questa è una bella metafora del nostro paese: noi italiani facciamo di tutto per uscire dal pantano in cui stiamo, ma lì fuori c’è sempre qualcuno che ci impedisce di uscire. Ed è pronto a colpirci con i rebbi del suo forcone.
E i legami tra l’Italia e il forcone non sono solo questi. Non siamo forse un popolo disanti, poeti e navigatori? Certo viviamo nella terra che ha dato i natali a Cristoforo Colombo, ad Andra Doria, a Schettino e possiamo quindi fregiarci di questo titolo. E cosa tiene in mano Nettuno, il dio dei mari? Un forcone appunto, che i mitografie i poeti preferiscono chiamare tridente, per darsi un tono (anche perché il forcone è associato ad altro elemento naturale, meno nobile, come sopra ho spiegato).
Gli amici che vivono a Bologna sanno bene di cosa parlo: benché il mare sia piuttosto lontano dalla città felsinea, proprio al centro di Bologna si trova il Gigante, che impugna il suo forcone d’ordinanza. Il fiero cipiglio del dio ci fa capire che il nostro è piuttosto incazzato, evidentemente un agitatore ante litteram. Credo che il movimento dei forconi nasca proprio da lì.
Infine l’Italia è notoriamente il paese degli spaghetti e con che cosa si mangia questa pasta? Con la forchetta, ovviamente, che null’altro è che un forcone mignon.
Passeranno anche i forconi naturalmente, perché fare la rivoluzione è faticoso, specialmente in inverno, tanto più nell’imminenza delle festività natalizie. Rimarrà comunque la merda.
Una piccola notazione su quello che sta avvenendo in questi giorni in Italia: un forcone non si mette mai a lavorare da solo, c’è sempre qualcuno che lo usa.

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