Oblio, sost. m.
Tiziana ha fatto una cosa stupida, molto stupida e, ancora più stupidamente, si è fidata di un maschio, che ha tradito la sua fiducia. Tiziana aveva diritto all'oblio, aveva diritto che il mondo si dimenticasse di quella cosa stupida. Non ha ottenuto giustizia. La rete ci mette di fronte a rischi di cui non abbiamo ancora capito la gravità e da cui apparentemente non possiamo fuggire. In un'altra epoca Tiziana avrebbe potuto cambiare città e avrebbe potuto, con fatica, ricominciare, avendo la certezza di aver messo una barriera abbastanza solida tra sé stessa e i suoi inseguitori. Forse non avrebbe resistito comunque, forse non ce l'avrebbe fatta neppure in quella circostanza a superare quel tradimento, ma certamente oggi quella fuga non è più possibile. Tiziana avrebbe dovuto avere una forza che purtroppo non ha avuto, perché la nostra epoca non ti permette l'oblio. Però Tiziana non è stata uccisa dalla rete, è stata uccisa dalla morbosità di noi maschi - e purtroppo anche di molte donne - che ancora oggi, mentre dovremmo piangere una persona che è morta e regalarle finalmente quel rispetto che non le abbiamo dato in vita, leggono le notizie che la riguardano senza nascondere la curiosità da voyeur.
Il problema non è la rete, che ha solo amplificato, ma non creato, questa perversione, questa attenzione lasciva verso tutto quello che riguarda il sesso, che in tanti sfruttano, perché è un mercato capace di muovere incredibili risorse economiche. In fondo ci va bene così, basta vedere le pubblicità in televisione e sui giornali che sono cariche di questa morbosità sul corpo delle donne, basta vedere come sono considerate le donne nella nostra società. Facciamo finta di indignarci, ma non muoviamo un dito per cambiare uno stato di cose in cui siamo cresciuti e in cui cresceremo i nostri figli. Tiziana non ci chiede più di avere il diritto all'oblio, l'ha preso da sola: gli antichi credevano che le anime dei morti arrivassero al fiume Lete, le cui acque avevano proprio il potere di far loro dimenticare i ricordi, belli e brutti, della loro vita terrena. Fortunatamente non siamo condannati a vivere in eterno, ma almeno che non ci ricordiamo le schifezze del mondo. Però Tiziana avrebbe avuto diritto a un po' di giustizia su questo mondo: non otterrà neppure questa. Anzi tanti considerano il suo gesto come il segno della colpa: in fondo è un'altra di quelle che se l'è cercata. Però le nostre figlie avrebbero il diritto a un mondo un po' diverso. Saremmo ancora in tempo, se non ce ne dimenticassimo ogni volta.
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