Georgos Seferis morì ad Atene il 20 settembre 1971. I suoi funerali, due giorni dopo, divennero una grande manifestazione contro la dittatura dei Colonnelli. Le donne e gli uomini di Atene, mentre accompagnavano la salma del loro grande poeta intonavano questa canzone, intitolata Άρνηση - Rifiuto - che Seferis aveva scritto molti anni prima per Mikis Theodorakis e che divenne, da poesia d'amore che era, l'inno della resistenza greca contro la dittatura fascista. I Colonnelli ovviamente vietarono la canzone, ma le sue parole continuarono a risuonare nelle menti e nei cuori dei greci. Perché la poesia è più forte di qualsiasi regime.
κι άσπρο σαν περιστέρι
διψάσαμε το μεσημέρι
μα το νερό γλυφό.
Διψάσαμε το μεσημέρι
μα το νερό γλυφό.
Πάνω στην άμμο την ξανθή
γράψαμε τ' όνομά της
Ωραία που φύσηξε ο μπάτης
και σβήστηκε η γραφή.
Ωραία που φύσηξε ο μπάτης
και σβήστηκε η γραφή.
Με τι καρδιά, με τι πνοή,
τι πόθους και τι πάθος
πήραμε τη ζωή μας· λάθος!
κι αλλάξαμε ζωή.
Πήραμε τη ζωή μας· λάθος!
κι αλλάξαμε ζωή.
e bianca come una colomba
avevamo sete a mezzogiorno
ma l'acqua era salmastra.
Avevamo sete a mezzogiorno
ma l'acqua era salmastra.
Sopra la sabbia bionda
scrivemmo il suo nome.
Splendido! Ché soffiò la brezza
e la scritta si cancellò.
Splendido! Ché soffiò la brezza
e la scritta si cancellò.
Con che cuore, con che respiro
- che speranze e che cori -
afferrammo la nostra vita: errore!
e cambiammo vita.
Afferrammo la nostra vita: errore!
e cambiammo vita.
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