mercoledì 17 marzo 2021

Storie (XXI). "La locanda di Montfermeil" (puntata 3)...

A Gizon il servitore di questo signor Rossini sta davvero simpatico. Antonio parla un divertente miscuglio di francese, italiano e una lingua che il "moro" proprio non riconosce, anche se a volte suona un po' francese. Antonio non riesce a pronunciare il nome Gizon, ma a lui non importa. "Caro Ghisòn, non ho idea di cosa abbia detto il Maestro al tuo dottore. Quando è tornato in camera io già dormivo e adesso lui ovviamente è ancora a letto. Ma temo che neppure lui sappia cosa ha detto ieri sera mentre era a tavola. O meglio lo sa, ma fa finta di non ricordarlo. Sono sicuro che il tuo padrone ricorda bene, e sicuramente ieri sera il Maestro era la persona più affabile del mondo, ma non ho proprio idea di come si sveglierà questa mattina. Tiene dietro alla luna il mio padrone. E socc'mel - Gizon non riesce a capire cosa significhi questa parola che Antonio ha già ripetuto un paio di volte - è una fatica lavorare per uno così. Poi dicono che è un genio, dicono che scrive della musica incredibile. Non lo so, ma io ti posso dire che ha davvero un pessimo carattere. Ma paga bene, questo lo devo riconoscere e adesso con lui posso girare il mondo. Per uno come me che è nato in via dei Vetturini è una gran cosa arrivare fino a Parigi e a Londra. E il tuo Dutåur che tipo è? È un uomo di legge? Sai a Bologna c'è una gran università da cui vengono i migliori dottori in legge del mondo. O un dottore che cura le malattie. Poi a Bologna ci sono anche i dottori che chiamano filosofi, ma io non ho mai capito a cosa servano"
"No, Dulcamara è un uomo di scienza. Crea elisir e pozioni. Ne ha inventata una che rende le donne più giovani e gli uomini più virili"
"Più virili?"
"Sì, più forti, là sotto".
Adesso Antonio ha capito. E sorride. "Certo sarebbe utile fare il viaggio con il tuo dottore. Mi hanno detto che a Parigi ci sono le donne più belle del mondo".
Gizon sorride al suo nuovo amico. "Ora vado, credo che il dottore abbia bisogno di me. Vedremo cosa dirà il Maestro quando si sveglierà".
Uscendo dalla camera di Antonio, Gizon pensa che ancora una volta Dulcamara si sia fatto rubare dei soldi. In fondo al corridoio nota la signora Thénardier. Vorrebbe evitarla, ma capisce che tornare indietro desterebbe i sospetti della donna. 
"Caro signor Gizon, spero che lei e il dottore abbiate dormito bene. Vi abbiamo riservato le nostre camere migliori".
Gizon non sa immaginarsi come siano le peggiori, ma sorride alla donna, che non ha il solito sguardo cattivo. 
"Ho saputo, signore, che ha regalato un fiore a Cosette"
"Un fiore di carta, un piccolo gioco di prestigio per far sorridere la bambina"
"H aragione: Cosette è una bambina, caro signore, anche se può sembrare più grande dei suoi anni. E non è nostra figlia, eppure, come lei stesso ha potuto vedere, noi la trattiamo come se lo fosse".
E anche in questo caso Gizon non riesce a immaginare come la tratterebbero se non la considerassero una figlia. L'uomo non capisce cosa significhi quel discorso della locandiera, che gli appare esageratamente untuosa. Perfino per una come lei.
"Mio marito ed io ne siamo in qualche modo i tutori e curiamo i suoi interessi".
Gizon crede di aver finalmente capito cosa la donna sta tentando di dirgli. E la cosa lo fa infuriare: gli stanno tentando di "vendere" Cosette. Quella parola, interesse, ha per una come la Thénardier un solo significato. Sa di non essere nella posizione per poter denunciare la donna, ma non vuole nemmeno lasciare Cosette in balia di quei due: prima o poi riusciranno a guadagnare soldi da quella bambina. E nel modo peggiore.
In qualche modo riesce ad allontanarsi dalla signora Thénardier, bofonchiando una parola di saluto. Sa che deve agire, ma sa anche di avere pochissimo tempo.
Mentre sta pensando, vede il dottore che in cortile parla con un signore che, dai vestiti, sembra anche lui in viaggio.
"Vieni Gizon, ho appena conosciuto questo squisito signore che viene dalla Provenza". Poi quando è abbastanza vicino continua sussurrando: "Vai a prendere una bottiglia di elisir per il signore, quello che dà forza". 
Mentre Gizon si allontana, Dulcamara ricomincia a parlare con il suo nuovo "cliente": "Non si pentirà dell'acquisto, signor Germont. Con il mio elisir farà una splendida figura quando arriverà a Parigi". 

continua? certamente...
e qui tutte le puntate...

Nessun commento:

Posta un commento