martedì 27 aprile 2010

Considerazioni libere (104): a proposito di energia nucleare...

Ammetto di avere qualche pregiudizio sull'energia nucleare, però non posso non notare che i più entusiasti sostenitori di questa forma di energia sono quelli che vendono la tecnologia per realizzare le centrali nucleari e allora, istintivamente, comincio a sospettare. So bene che una centrale nucleare non produce lo stesso tipo di inquinamento di una centrale a carbone o a petrolio, eppure questi "ambientalisti", che sostengono la necessità di sviluppare il nucleare come unica forma di energia pulita, mi pare dimentichino troppi aspetti, a partire da quello dello stoccaggio delle scorie. Dimenticano anche di dire che l'uranio è anch'esso una fonte esauribile e che se davvero si facessero tutte le centrali che i costruttori di centrali sperano di realizzare le scorte del pianeta sarebbero destinate a finire entro pochi decenni. Il nostro capo del governo, convinto nuclearista, ha annunciato una campagna di informazione radio-televisiva per spiegarci quanto è utile il nucleare. Nell'attesa della "pubblicità progresso" a favore dell'atomo, mi sembra utile raccontare quello che sta succedendo adesso in Africa.
Il Niger è uno dei più importanti produttori mondiali di uranio. In questo paese africano, uno dei più poveri del mondo, all'ultimo posto secondo i parametri fissati dallo Human Development Index, il maggior concessionario impegnato nello sfruttamento delle miniere di uranio è la società francese Areva, il cui maggior azionista, con il 90% delle quote, è lo stesso Tesoro francese. Da anni Areva sfrutta alcune miniere intorno alle città di Akokan a di Arlit, a circa 850 chilometri a norest della capitale Niamey. Nonostante Areva si sia impegnata a bonificare l'area di queste due città, dove vivono oltre 80 mila persone, i risultati delle ultime analisi sono sconfortanti: nell'aria di Akokan è stata registrata una concentrazione di radon, un gas naturale tossico, 500 volte superiore a quella normale, anche perché le pietre utilizzate per la costruzione delle strade vengono dallo scarto radioattivo della produzione mineraria; ad arlit l'80% dei campioni di acqua analizzata registra livelli di tossicità superiori ai limiti fissati dall'organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo gli ultimi studi chi trascorresse meno di un'ora al giorno in queste due città sarebbe esposto a una quantità di radiazioni superiore a quella annuale fissata come limite dalla International Commission on Radiological protection, che è il limite accolto dalla legislazioni di molti paesi. Per intenderci, per legge nessun cittadino francese potrebbe vivere esposto a queste concentrazioni di radiazioni - e, fortunatamente per loro, nessuno lo è, neppure chi vive a fianco di una delle tante centrali nucleari che ci sono in Francia - ma i cittadini di Akokan e Arlit vivono ogni giorno esposte a queste radiazioni, per garantire l'energia "pulita" alle famiglie francesi. Inoltre l'attività estrattiva richiede moltissima acqua, ma in quella regione del Niger le risorse idriche sono già scarse e quindi la presenza delle miniere ha di fatto cancellato ogni forma di agricoltura e di allevamento, costringendo molte popolazioni che vivevano lì, come i Tuareg, i Kounta, i Fula, a cercare nuove terre.
I dati sono ben conosciuti dalle autorità nigerine, così come gli effetti sull'economia, ma le compagnie occidentali sono troppo potenti e così tra qualche anno Areva aprirà una terza grande miniera a Imouraren, che potrebbe rimanere attiva per circa 35 anni, con un effetto devastante sul territorio. Solo nel 2009 il governo di Niamey ha autorizzato l'avvio di 139 progetti di ricerca dell'uranio a compagnie canadesi, cinesi e australiane. Se mai torneremo a costruire centrali nucleari nel nostro paese quasi certamente una parte dell'uranio verrà da qui.
Naturalmente non c'è solo il Niger. Tra il 2006 e il 2009 sono state aperte nuove miniere in Namibia, in Malawi, in Sudafrica. E nuove ne apriranno nella Repubblica Centrafricana, in Botswana e in molti altri paesi. In previsione dello sfruttamento delle miniere di uranio il governo del Botswana ha cacciato la popolazione dei Boscimani dalla regione del Kalahari. Le grandi compagnie hanno capito che l'effetto Chernobyl sta svanendo e sperano che il nucleare torni in molti paesi e si stanno preparando, grazie alla compiacenza - per non dir di peggio - dei governi africani.
Pensiamoci quando vedremo i prossimi spot sul nucleare energia pulita.

3 commenti:

  1. Grazie Luca per questa considerazione. Non sapevo nulla di questa situazione delle miniere Nigeriane.
    E' poco più di un'ora che cerco di informarmi su chi saranno i protagonisti di questa rinascita del nucleare italiano, e questa notizia purtroppo va ad aggiungersi alle altre, di certo non confortanti che ho trovato. Riguardo ad Areva e alla situazione francese mi sono imbattuto nel reportage "Lo scandalo della Francia contaminata" che mi ha disgustato. Riguardo la situazione italiana ho capito che tra Enel e Sogin in tutti questi anni si sono, per così dire, "divorati" tanti soldi (nostri) senza risolvere i problemi lasciati dalle vecchie centrali.
    Ho cercato riguardo al tipo di reattore che costruiranno in Italia e vedo che in Finlandia, dove lo stanno costruendo, il suo prezzo è aumentato in modo pazzesco rispetto a quel che doveva essere, e che sono in ritardo di 3 anni perché le Agenzie di Sicurezza hanno trovato centinaia di problemi di costruzione ed affidabilità. Quindi non sono sicure per niente come pensavo fino a ieri.
    Allora, mi propongo sicuramente di approfondire le varie questioni, ma una cosa ora mi è più chiara: i soggetti che hanno intenzione di riportare il nucleare in Italia con i fatti non si sono fatti, e non si fanno bella pubblicità; pertanto nemmeno gli spot televisivi che a quanto pare arriveranno per convincerci che il nucleare è una scelta giusta, già presuppongono che dietro ci sia un qualcosa di losco, che si tratti di un grande affare per loro a spese nostre. Ho questa... forte sensazione...

    Mirka

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. Grazie Mirka soprattutto per aver ricordato la vicenda della centrale in costruzione in Finlandia: è una vicenda molto "istruttiva".

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