giovedì 20 maggio 2010

Considerazioni libere (114): a proposito di olimpiadi...

A proposito della decisione di Roma e di Venezia di candidarsi per le olimpiadi del 2020 e della successiva scelta del Coni di presentare al Cio la capitale come unica candidata italiana, francamente mi è sembrato paradossale che tutti coloro che sono intervenuti nel dibattito si siano schierati per l'una o l'altra città, con argomenti più o meno condivisibili, con accenti più o meno campanilistici, ma che nessuno abbia sollevato questioni sull'opportunità di una candidatura italiana, a prescindere dalla città.
A parte i casi virtuosi di Genova e di Torino, che hanno saputo utilizzare bene due importanti manifestazioni come l'Expo del '92 e le recenti olimpiadi invernali, la tradizione italiana dei cosiddetti "grandi eventi" non mi pare che sia a nostro favore. Italia '90 non è stato certo un esempio di capacità amministrativa: sono state spese risorse ingentissime per costruire impianti ampiamente sottoutilizzati e non sono state completate molte delle opere infrastrutturali previste per quell'evento. A quello che si legge, la Figc sta cercando il modo di ritirarsi con onore dalla corsa per l'assegnazione dei campionati europei di calcio del 2016, per evitare una certa bocciatura, che certo non gioverebbe all'immagine del paese. Nonostante uno sbandierato impegno bipartisan e nonostante il centrodestra sia al governo nel Comune, nella Provincia e nella Regione e abbia nominato a capo dell'evento un ex-ministro dalla fama di manager, i lavori per l'Expo 2015 sono in grande ritardo; come spesso succede le uniche cose che si stanno realizzando sono gli insediamenti residenziali e commerciali privati, che hanno visto in questa manifestazione una grande opportunità di investimento, a scapito dell'interesse generale. Il fatto poi che i funzionari "esperti" nella realizzazione delle opere per i "grandi eventi" siano praticamente tutti in carcere non è certo il miglior viatico per la nostra candidatura: le irregolarità negli appalti e gli alti costi delle opere in relazione ai mondiali di nuoto sono a tutt'oggi oggetto di indagine.
Evidentamente non ci ha insegnato nulla l'esperienza della Grecia, che sta pagando, insieme a una corruzione sociale diffusa e all'inefficienza del settore pubblico - due elementi che accomunano i nostri paesi - anche i debiti fatti per ospitare le olimpiadi del 2004. Ho stima di due amministratori come Cacciari e Galan che per primi hanno sostenuto la candidatura ddi Venezia e credo che abbiano fatto delle valutazioni corrette; ho molta meno stima degli amministratori di Roma, di centrodestra e di centrosinistra, che dovrebbero preoccuparsi di far funzionare la città, di curare la manutenzione, piuttosto che immaginarsi come i promotori di nuovi grandi eventi. Nonostante la stima per la candidatura di Venezia, continuo a pensare che il nostro paese abbia bisogno di altro, ad esempio un grande piano per mettere in sicurezza gli edifici scolastici oppure interventi per l'assetto idrogeologico, che è sempre più fragile. Le risorse sono davvero poche, abbiamo proprio bisogno di un'olimpiade?

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