sabato 17 marzo 2012
da "Il Ragno, tema e variazioni" di Enzo Bertinazzo
I
Il ragno, bene o male,
è un intellettuale:
non trae da sé l'ordito
d'una trama funesta?
E' un malvagio di testa:
infatti tesse la tela
fra le vive rame di una pianta
che con i suoi respiri incanta
che con i suoi colori cela
l'insidia della morte.
Flette il ragno razionale
la bellezza ai suoi bisogni,
manipola fantasmi e sogni
per il suo sacco ventrale.
Sfido a trovar esempio più sicuro
d'un intellettuale puro.
[...]
VI
Il ragno filò la ragnatela
nella raggiera della cassa toracica
di un uomo molto importante.
Quando catturò il cuore palpitante
imbozzolandolo nella bava
e vi affondò la ganascia a tenaglia,
l'uomo lassù ebbe un sorriso
e il misero ch'era ai suoi piedi
penso che Dio gli aveva toccato il cuore.
Di bontà si muore.
[...]
XIV
Sazio il ragno
occhio ipnotico
contro il ventre perlaceo
della sera puttanesca.
D'oro.
Effimera.
Vorace.
Nel rebbio delle costole
spolpe
le rosse diastole e sistole del cuore.
Spuria ricchezza dell'immagine.
L'uomo muore.
XV
Un giorno un ragno metafisico
fece la sua tela
entro i pensieri di un uomo venerabile;
poi attese.
Ebbene, prese tante
di quelle mosche grasse di sterco
che ingrossò fino a far scoppiare
la testa che l'ospitava.
Naturalmente,
trattandosi di un ragno metafisico,
la testa reale rimase intatta
...anzi, assunse un'aria così austera
che fa un bel vedere oggi in medaglia.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento