Ieri sera, ho scritto - un'altra volta - a Bersani.
Caro Bersani,
ti ho scritto in campagna elettorale per
spiegarti perché, nonostante le tante cose che ci dividono, ho deciso di
votare per te e per il Pd. Francamente dopo quello che è successo in
questi giorni sono ancora più convinto di aver fatto bene, perché tu hai
saputo dimostrare senso di responsabilità e senso delle istituzioni.
Purtroppo una tale responsabilità non ho
letto in chi questa responsabilità dovrebbe averla per l'alta carica
che ricopre e in tanti del Pd, che hanno vissuto questi momenti
difficile, pensando già al dopo. Da compagno, permettimi di esprimerti
la mia solidarietà umana, prima ancora che politica. La partita è ancora
più difficile, ma non credo sia del tutto perduta. Spero che saprai
resistere alle richieste di responsabilità "pelosa" che ti arriveranno
da ogni parte, autorevolmente da chi siede ancora per qualche giorno al
Quirinale, da tanti nel Pd, dalla solita compagnia cantante di quelli
che hanno la ricetta giusta per ogni situazione. Io, se dovessi decidere
io, non voterei mai la fiducia al "nuovo" governo - che puzza già di
vecchio - eleggerei un Presidente della Repubblica, davvero garante
delle istituzioni, e andrei a votare, con questa legge elettorale. Ogni
altra soluzione sarebbe un pasticcio; anche la proposta di modificare la
legge elettorale è un trucco, tanto si troverà sempre un'emergenza per
non farci votare. Per fortuna non sarò io a decidere, ma sarai tu e
spero lo farai con più calma e più ponderazione. Ti ripeto però quello
che ti ho scritto l'altra volta: hai diritto ad usare anche il mio voto,
ma fallo bene. E' importante per l'Italia.
Con stima e solidarietà
se ti può consolare siamo in due
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