mercoledì 31 dicembre 2014
da "Gli esami non finiscono mai" di Eduardo De Filippo
Furio
Ti compatisco, perché in questo momento non sei padrone di te stesso.
Guglielmo
Per fortuna! Questa è la sola gioia che mi conforta, perché non essendo padrone di questo "me stesso", che oramai mi fa schifo, ti posso dire apertamente che non voglio più subire la presenza tua nella mia vita, che sono stanco di sopportare i tuoi: "Sì, va bene, ma però", che mi sono scocciato di sopportare la legge del vivere civile che t’assoggetta a pronunziare i "sì" senza convinzione, quando i "no" salgono alla gola come tante bolle d’aria.
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