mercoledì 24 marzo 2021

Storie (XXIII). "Norma Desmond Blvd" (4/5)...

Sunset Boulevard è un successo, incassa più di 2 milioni di dollari, ma Eva contro Eva supera gli 8, per tacere dei 52 di Cenerentola. Quel film consacra William Holden come uno degli attori più importanti della sua generazione, ma non permette a Gloria di tornare a recitare. Le propongono solo ruoli che in qualche modo ricordano Norma e lei non vuole continuare a ripetere lo stesso personaggio in film che finirebbero per essere pallide copie dell’originale.

Però Gloria ha un’idea: quella storia può diventare un successo a Broadway. Lei è una brava cantante: in questo modo Norma continuerà a calcare le scene; e Gloria insieme a lei. Ne parla con i dirigenti della Paramount che, probabilmente per liberarsi di lei, le dicono che può andare avanti, può sviluppare quel suo nuovo progetto. Sono sicuri che non se ne farà nulla: ma non hanno tenuto conto della tenacia di Gloria Swanson. Coinvolge nel progetto Richard Stapley, un attore inglese che nel 1949 ha interpretato il ruolo di John Brooke in Piccole donne, la versione con Elizabeth Taylor e Janet Leigh, e ha pubblicato nel Regno Unito alcuni romanzi, e il cantate e pianista di cabaret Dickinson Hughes. Gloria vuole che lo spettacolo, a cui viene dato il titolo provvisorio Starring Norma Desmond e poi Boulevard!, abbia un lieto fine: Norma si rende conto di quello che sta succedendo e “libera” Joe, permettendogli di sposare Betty.

Il libretto e le canzoni vengono completate. Gloria, ancora una volta, si è fidata troppo di una promessa solo verbale. Russell Holman della Paramount, all’inizio del 1957, resosi conto che il progetto sta andando avanti, scrive all’attrice: deve sospendere quel lavoro e metterlo in un cassetto, perché lo studio ritiene dannoso raccontare quella storia in un’altra forma. Sembra proprio che Sunset Boulevard rimarrà soltanto un film, quel film.

All’inizio degli anni Sessanta Stephen Sondheim è famoso come l’autore dei testi delle canzoni di West Side Story e Gipsy: A Musical Fable, ma la sua ambizione è quella di scrivere anche le musiche dei suoi lavori. Nel 1962 ha debuttato a Broadway con A Funny Thing Happened on the Way to the Forum; è un successo di pubblico, anche se i critici lodano molto più i testi che le musiche. Alla fortuna di questo musical, in cui Sondheim si richiama alle commedie di Plauto, contribuisce anche il film che esce nello stesso anno, con Zero Mostel, interprete anche dello spettacolo a Broadway, che può finalmente tornare al cinema dopo gli anni bui della “caccia alle streghe”. In quel film ha una piccola parte anche Buster Keaton: sarà l’ultimo della sua lunghissima carriera.

Stephen a trentadue anni pensa che Sunset Boulevard possa diventare il suo prossimo musical. Coinvolge l’autore di libretti Burt Shevelove, che ha lavorato con lui su A Funny Thing, e scrivono qualche scena. Jeanette MacDonald potrebbe essere Norma sul palcoscenico. Jeanette è nata a Philadelphia nel 1903. Negli anni Venti è una stella di Broadway, lavora anche con i Gershwin e quando nasce il cinema sonoro gli studios la vogliono a Hollywood: adesso non bastano le facce, servono le voci. Ernest Lubitsch la fa debuttare in Parata d’amore, accanto a Maurice Chevalier. La coppia funziona e insieme girano ancora altri tre film, anche una celebre versione de La vedova allegra, sempre con la regia di Lubitsch: questi sono i film in cui serve il suo celebre “tocco”. In Terra senza donne la Metro la fa recitare e cantare accanto al baritono Nelson Eddy: la coppia ha un grande successo, negli Stati Uniti sono famosi quasi come Ginger Rogers e Fred Astaire e recitano insieme in altri sette film. I gusti del pubblico però cambiano, la musica cambia, e la stella di Jeanette lentamente declina: il suo ultimo film è del 1949, e si intitola Primavera di sole, ma la vera star della pellicola è Lassie, il cui nome sui manifesti è accanto a quello dell’attrice. Jeanette prova a tornare a Broadway, ma non riesce a ottenere nessun ruolo davvero importante. Quando Harold Prince, il produttore dei musical di Sondheim, va a parlarle di Sunset Boulevard, risveglia in lei sogni mai sopiti. Che saranno presto infranti: Jeanette è Norma nella vita, non lo sarà mai sulla scena. Muore nel 1965, a causa di disturbi cardiaci manifestati da tempo.

Stephen per caso incontra a un cocktail party Billy Wilder, che l’anno precedente ha vinto tre Oscar per L’appartamento. Il compositore si fa coraggio e gli chiede un consiglio su quel progetto. “Non si può scrivere un musical su Sunset Boulevard, deve essere un’opera. Dopo tutto si tratta di una regina detronizzata”. Questa risposta del Maestro fa desistere Sondheim, che comincia a lavorare a Anyone Can Whistle, il fiasco più grande della sua fortunata carriera.

Andrew Lloyd Webber vede per la prima volta Sunset Boulevard al cinema all’inizio degli anni Settanta, ha poco più di vent’anni, ma ha già scritto Jesus Christ Superstar. Abbozza la musica per alcune scene: poi decide di usare quel materiale per la colonna sonora di Gumshoe, il film d’esordio di Stephen Frears. Quell’idea gli rimane in testa: nel ’76 scrive la musica che descrive il momento in cui Norma torna negli studi della Paramount, ma sta anche finendo Evita. Finalmente, dopo Aspects of Love del 1989, dopo i grandi successi degli anni Ottanta, decide che è il momento di raccontare a teatro la storia di Norma Desmond.

Coinvolge l’autrice statunitense Amy Powers per scrivere i testi delle canzoni, e poco dopo le affianca Don Black. Lo spettacolo viene eseguito in anteprima nel 1991 durante il festival di Sydmonton con la giovanissima Ria Jones nel ruolo di Norma. Non funziona. Le canzoni sono da riscrivere quasi tutte: Christopher Hampton, che ha sceneggiato, tra gli altri film, Le relazioni pericolose, rivede i testi insieme a Black. L’anno successivo, sempre a Sydmonton, viene presentata la nuova versione, con Patti LuPone che interpreta Norma. Patti è già una regina di Broadway e del West End, sia nel teatro di prosa che nel musical: è un’acclamata Evita, una dolente Fantine ne Les Misérables e la sua interpretazione è fondamentale per il successo del revival di Anything Goes. Lloyd Webber adesso è soddisfatto: Sunset Boulevard sarà il suo nuovo successo.

Il 12 luglio 1993 debutta all’Adelphi, lo storico teatro sullo Strand a Westminster, con la regia di Trevor Nunn. Billy Wilder assiste alla prima, lo spettacolo gli piace: “La cosa migliore che hanno fatto è stato lasciare in pace la sceneggiatura”.

Mentre nessuna attrice della generazione di Gloria Swanson voleva essere Norma, adesso tutte le attrici di Broadway e del West End vogliono interpretare quel personaggio. Dopo Patti LuPone, a Londra nel 1994 Norma è Betty Buckley, un Tony per la sua interpretazione di Grizabella in Cats, una grande carriera nel teatro musicale, ma che noi rischiamo di ricordare solo perché è stata Abby, l’insegnante che sposa un giornalista di Sacramento che ha otto figli, in più di cento episodi de La famiglia Bradford. E poi, sempre a Londra, Elaine Paige, Petula Clark e Rita Moreno interpretano Norma. Negli Stati Uniti Sunset Boulevard debutta a Los Angeles il 9 dicembre 1993, con una magnifica Glenn Close. Anche Faye Dunaway sembra possa sostenere la parte, ma Lloyd Webber, dopo una prima approvazione, dice che non è in grado di cantare a quei livelli. Glenn Close l’anno successivo porta lo spettacolo a Broadway. Patti LuPone vuole essere lei a far debuttare il musical a New York e sostiene che c’è un impegno preciso di Lloyd Webber in questo senso. Evidentemente con un qualche motivo, se il tribunale a cui Patti si rivolge, intentando causa alla produzione, le concede un risarcimento di un milione di dollari per questo mancato debutto. E così, a causa di questa spesa iniziale imprevista, Sunset Boulevard ottiene il non invidiabile primato di essere lo spettacolo che, nonostante l’enorme successo al botteghino, ha perso più soldi nella storia di Broadway.

Andrew rimane fedele alla storia scritta da Wilder e Brackett, lì c’è già tutto il dramma di Norma. Lui deve solo aggiungere la musica, quella sua musica così capace di raccontare e di coinvolgere. C’è comunque nello spettacolo qualcosa di ancora più emozionante. Norma è negli studi della Paramount, elegante e bellissima, incontra DeMille, vede l’agitarsi della troupe, poi all’improvviso uno degli addetti alle luci la riconosce, la illumina con un occhio di bue e Norma, assalita dai ricordi, canta As If We Never Said Goodbye, forse la canzone più bella dello spettacolo e una tra le più belle di Lloyd Webber. Quando Norma finisce di cantare noi spettatori non possiamo non applaudire e quegli applausi reali che noi tributiamo all’attrice che è in quel momento sulla scena, diventano gli applausi che Norma sogna, in uno scambio tra la verità e la finzione che è possibile solo a teatro. Quei nostri applausi sembrano alimentare la pazzia di Norma e così anche noi diventiamo responsabili: non siamo più innocenti.

Anche in questo caso Gloria si è presa la sua rivincita contro quelli della Paramount: adesso sono tre i musical in cui rivive Sunset Boulevard. C’è Boulevard! Prima di morire Gloria ha venduto il suo imponente archivio all’Università del Texas, che, anche dopo la sua morte, ha continuato a comprare materiale su di lei e a riceverne da donatori privati. Tra questo materiale c’è anche la registrazione dell’intera colonna sonora del “suo” musical, che è stato pubblicato nel 2008. Nel 1994 Dickinson Hughes ha usato molto del materiale di Boulevard! per scrivere Swanson on Sunset, ossia la storia di come una grande attrice tenta di tornare alla ribalta attraverso uno spettacolo in cui si racconta la storia di una diva che vuole tornare a recitare: un gioco di specchi non particolarmente riuscito, nonostante l’esperienza di una veterana di Broadway come Laurie Franks che interpreta Gloria che fa la parte di Norrma. E l’accostamento tra Joe e Richard Stapley diventa troppo forzato: Gloria non è Norma, non è una donna che perde la testa per un uomo più giovane e ne sfrutta l’energia. Gloria vuole essere l’autrice, non ha mai smesso di immaginarsi come il suo amico Chaplin. E poi naturalmente c’è il Sunset di Lloyd Webber, che presto dovrebbe diventare un film con Glenn Close: pare che perfino quelli della Paramount si siano convinti che nessuno può fermare Norma.

p.s. qui trovate la prima, la seconda puntata e la terza...

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