Quante volte t'ho atteso alla stazione
nel freddo, nella nebbia. Passeggiavo
tossicchiando, comprando giornali innominabili,
fumando Giuba poi soppresse dal ministro
dei tabacchi, il balordo!
Forse un treno sbagliato, un doppione oppure una
sottrazione. Scrutavo le carriole
dei facchini se mai ci fosse dentro
il tuo bagaglio, e tu dietro, in ritardo.
poi apparivi, ultima. E' un ricordo
tra tanti altri. Nel sogno mi perseguita.
La lirica appartiene all'ultima sua raccolta,Satura, pubblicata quando l'autore aveva gia 75 anni.
RispondiEliminaIn questi versi Montale richiama alla mente un'attesa alla stazione, tra i fiumi del treno e delle sue sigarette; un ricordo che lo <> perchè la donna amata è ormai morta.